Il diritto allo studio e qualche sigaretta


L’Aquila – L’Avv. Wania Della Vigna di Arsita scrive: “IL SOGNO DI STUDIARE A L’AQUILA SI SPEGNE DEFINITIVAMENTE CON UNA SIGARETTA”. Otto giovani studenti, provenienti da Israele e da alcune zone d’Italia sono stati cacciati dalla nuova casa dello studente ex caserma Campomizzi. Ad ogni studente è stato contestato un singolo episodio di fumo, risalente ciascuno a diversi mesi fa, nel periodo dal 23 novembre al 9 dicembre 2010, nella sala studio con finestra aperta.
Nella missiva – inviata dal direttore ADSU Luca Valente- non solo si revoca il posto letto presso la struttura residenziale ma si revoca altresì la borsa di studio, con efficacia retroattiva. Ne consegue che dovranno andare via dalla residenza ma anche da l’Aquila e dall’ Università, perché gli studenti si vedono privare della propria borsa di studio, ottenuta per reddito e per meriti. La borsa di studio ( 5000 euro circa) comprende anche le spese per la mensa e per bugdet personale.( In particolare quattro erano già beneficiari mentre due idonei )
Pertanto i ragazzi si sono rivolti all’avvocato Wania Della Vigna, del foro di Teramo, già impegnata- come avvocato di alcune parti civili – nel procedimento penale sul crollo della Casa dello Studente
28 febbraio 2011: I Ragazzi sono andati via, hanno dormito nei container messi a disposizione della protezione civile ed alcuni sono stati ospitati da amici. Se non si trova una soluzione, saranno costretti a tornare, nei prossimi giorni nella loro terra, lasciando incompiuti gli studi universitari. Si spegne il loro sogno di laurearsi qui a L’Aquila.
1 marzo 2011 l’avvocato Della Vigna convoca una conferenza stampa dinanzi all’ex caserma Campomizzi . La finalità concreta dell’ incontro è quello di trovare una soluzione- con l’ausilio delle istituzioni- affinchè i ragazzi possono essere di nuovo accolti nella Casa dello Studente ovvero in alternativa sia trovata, per loro, una sistemazione logistica idonea.
L’iniziativa ha tr ov ato l ’appog g i o e il s uppor to dei comi tati ed ass oc iazione delle vittime del sisma del 6 aprile 2009. In particolare il comitato del l a C as a del lo Studente e l ’ AVUS ( associazione vittime studenti universitari). I comitati sottolineano l’importanza della tutela degli studenti. Da mesi i comitati aquilani chiedono la revoca dalla carica o il trasferimento del direttore dell’Adsu, del dott Luca Valente, poiché imputato nel procedimento penale per il crollo della Casa dello studente, dove morirono sette studenti, il custode e furono feriti diversi studenti. Il capo di imputazione che pende sul direttore dell’Adsu e (e su altri dieci imputati) concerne i reati di disastro colposo, crollo di edificio, omicidio plurimo e lesioni colpose.
Le ipotesi delittuose ascritte dal l a Pr oc ur a del l a Repubbl i c a di L’ Aqui l a riguardano condotte poste in essere nell ’es er ci zi o del l e s u e funz i oni c ome dir ig ente del l ’A DSU.
Il Commissario straordinario dell’ADSU, dott Francesco D’Ascanio, dichiara agli organi di stampa di essere dolente per questa incresciosa situazione, pertanto prende le distanze dalle decisioni assunte dal dirigente
Luca Valente- Ha avuto un incontro con il Commissario alla ricostruzione Antonio Cicchetti e si impegna a provvedere direttamente per trovare una sistemazione logistica agli studenti espulsi possibilmente a Campomizzi in un altro padiglione accanto a quello dell’ADSU. Il commissario Concorda con l’avv. Della Vigna per una modifica totale del regolamento della casa dello studente affinché si possano graduare le sanzioni in caso di trasgressione.
Chiusura totale invece da parte del direttore dell’ADSU Luca Valente.
Si sta assistendo ad una mobilitazione generale a sostegno dei ragazzi cacciati da parte del sindaco
Cialente, esponenti dei diversi partiti politici, sindacati
Al di là delle considerazioni prettamente giuridiche, che saranno analizzate nelle opportuni sede giudiziarie, per l’avv Della Vigna trattasi umanamente DI UN ATTO ABNORME, NON OPPORTUNO ED INGIUSTO NEI CONFRONTI DI QUESTI RAGAZZI, che saranno costretti a tornare nelle loro case ed abbandonare gli studi universitari. <

02 Marzo 2011

Categoria : Cronaca
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