Alenia, chi sta giocando con il fuoco?
(di Gianfranco Colacito) – Il presidente della Provincia è perentorio, come leggete nell’intervista che abbiamo pubblicato: noi, dice, da mesi abbiamo fatto ciò che ci competeva e lo dicono le carte. Se l’insediamento della Thales Alenia a L’Aquila non si sblocca, le responsabilità sono di altri. E’ drammatico che in una situazione come quella aquilana, occorra cercare delle responsabilità che ostacolano da mesi e mesi un insediamento da 50 milioni con 450-500 posti di lavoro. E’ fuori dalla logica e da ogni comprensibile giustificazione. La gente non riesce a capire, non può capire, perchè non c’è nulla da capire. Solo che una città boccheggiante, sofferente, affamata di sicurezza, di lavoro, di ritorno ad una sorta di normalità qualsivoglia, sta scacciando un’azienda blasonata, autorevole, che qualsiasi contrada vorrebbe avere nel proprio territorio. Non sappiamo quale sia il limite di fronte al quale la politica trova la dignità di fermare le proprie spudoratezze, per assumersi delle responsabilità . O meglio, pensavamo che un limite esistesse. Sbagliavamo: non ce n’è uno.
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