Piano emergenza: se c’è, dove è nascosto?
L’Aquila – INTANTO IL COMUNE PROMETTE UN DEPLIANT PER LE SCUOLE, DOPO DUE ANNI – Da Antonietta Centofanti per il Comitato Vittime della Casa dello Studente, AVUS Associazione Vittime Universitarie Sisma, Comitato Vittime Convitto Nazionale, riceviamo: “Facciamo nostre le perplessità e i dubbi espressi dalla “Fondazione 6 aprile per la vita” e interveniamo solo ora poiché, ad eccezione di due persone, siamo tutti residenti in altre città e regioni e pertanto abbiamo avuto bisogno di alcuni giorni di tempo per rintracciarci tutti e definire la nostra posizione,
Condividiamo in pieno le chiarissime parole del Presidente Vincenzo Vittorini: ” Il piano di Protezione Civile se c’è, non può rimanere nei cassetti delle istituzioni. Deve essere comunicato ai cittadini in modo che sappiano cosa fare, dove andare e chi chiamare”. Tutti noi siamo stati colpiti a morte nella notte del 6 aprile 2009, poiché abbiamo perso ciò che avevamo di più caro: i nostri figli. La nostra vita non è più vita e l’unico senso che ancora può avere è nell’impegno civile, affinché altri non debbano subire lo stesso dolore, lo stesso oltraggio.
Per questo ci siamo riuniti in comitati, per questo partecipiamo a tutte le iniziative che affrontino il problema della sicurezza, per questo stiamo accanto a Vincenzo Vittorini e condividiamo la sua battaglia. Un piano comunale di protezione civile oggi, alla luce della tragedia che si è consumata, è doveroso, oltre che obbligatorio. Se c’è, venga reso pubblico in tutti i dettagli e si faccia in modo che la popolazione ne sia edotta. Non basta sciorinare un elenco di aree in cui rifugiarsi, se le stesse non sono attrezzate ( luce, acqua, fogne, ricoveri ecc.). Leggiamo, inoltre, che detto piano sarebbe così perfetto da poter essere esportato in tutto il Paese. Peccato che nessuno a L’Aquila, quella notte, ne fosse al corrente.
Chiediamo formalmente che il sindaco indica una assemblea pubblica, aperta a tutta la cittadinanza per presentare il piano nel suo complesso e nella sua concretezza. Se ciò non dovesse accadere dovremmo ritenere di essere stati traditi e abbandonati ancora una volta dalle istituzioni e ci assoceremo alla richiesta di dimissioni, nei confronti dell’assessore Riga, già avanzata dalla Fondazione 6 aprile per la vita, considerando anche l’ipotesi di un esposto-denuncia a Comune, Provincia e Regione perché la magistratura valuti se ci siano state lacune o omissioni riguardo al Piano di Protezione Civile prima del terremoto”.
(Ndr) – Alla richiesta di dimissioni della Fondazione 6 Aprile, i preposti alla Protezione civile comunale continuano a non fornire risposte di alcun tipo: fanno finta di non sentire. Perfetto stile politichese all’aquilana. Anzi, aggiungono sfrontatezze: ieri in consiglio comunale è stato detto che presto verrà fuori un depliant, o un opuscolo, sull’argomento, da distribuire nelle scuole. Come dire che in due anni non hanno saputo produrre di meglio e di più, se non cartacce nascoste nei cassetti e ora un depliant non per migliaia di aquilani, ma solo per le scuole. Che dire? Al peggio non c’è mai limite, in questa malcapitata città.
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