CGIL: “Allarme sanitario e psicologico” – In tenda anziani e vecchi vulnerabili e provati
L’Aquila – Sette persone su dieci che vivono nelle tendopoli post terremoto dell’Abruzzo hanno piu’ di 65 anni, e tra questi oltre 4mila e’ ultra settantacinquenne. Sono numeri che fotografano la realta’ delle tendopoli a due mesi e mezzo dal terribile sisma che ha devastato l’Abruzzo. A presentarli questa mattina la Spi-Cgil e la Cgil in una conferenza stampa convocata per denunciare ”le condizioni gravissime in cui vivono le persone anziane e lanciare un allarme sanitario e psicologico”. ”Bisogna immediatamente pensare ad interventi sanitari e di supporto psicologico per gli anziani e togliere queste persone dalle tende”, ha spiegato Carla Cantone, segretario della Spi Cgil. Nelle tendopoli, secondo quanto riportato da un’inchiesta condotta dal mensile ”Libereta”’, vivono infatti 26.841 sfollati, di cui 18mila anziani che vivono ”in uno stato di profonda prostrazione, disagio e spaesamento, costretti a stare con persone sconosciute in molti casi anche straniere”. Secondo i dati dell’Inps in provincia de L’Aquila vivono 73.664 pensionati dai 60 anni in su, la meta’ dei quali vive con meno di mille euro e tra questi 15mila con 500 euro al mese. Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha sottolineato che ”occorre ripensare gli interventi che parzialmente si stanno facendo, apportare piu’ prevenzione sanitaria, fare presto per trovare una nuova sistemazione sempre in quei luoghi per gli anziani a cui va data priorita’ nell’assegnazione delle nuove case”. Si tratta di ”una denuncia civile – ha concluso Epifani – non facciamo polemiche ma chiediamo che si faccia quello che ancora manca da fare”.
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