Impariamo a coltivare frutta nostrana
L’Aquila – LA MELA ROSCETTA E LA PERA SPADONA, DOVE SIETE? – Perchè sui banchi dei mercati ci sono soltanto mele (spesso consoste) provenienti dal Nord Italia, e spesso da regioni simili all’Abruzzo? Dove sono le nostre mele, alcune delle quali squisite e preziose dal punto di vista nutritivo? Vallo a spiegare… Sicuramente molto dipende dalla storica incapacità delle nostre autorità agricole, che molto spendono in denaro pubblico, e poco realizzano in pratica: infatti, le nostre colture sono pressochè introvabili. Altri interessi, e perenni inettitudini locali.
Nell’ambito delle attività previste dal progetto “Fruttantica”, che il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha lanciato lo scorso anno, sono state programmate due giornate tecnico-pratiche di divulgazione delle tecniche di potatura ed innesto delle piante da frutto, con particolare riferimento alle antiche varietà presenti nell’area protetta. Tali dimostrazioni si terranno rispettivamente giovedì 3 marzo a partire dalle ore 9.30 presso il Vivaio Martini Silvana in loc. S. Elia a L’Aquila e lunedì 14 marzo, allo stesso orario, con ritrovo dei partecipanti davanti alla Caserma dei Carabinieri di Montorio al Vomano. Il progetto “Fruttantica” persegue l’obiettivo di recuperare, catalogare e rilanciare la coltivazione degli antichi fruttiferi locali e poggia sulla volontà di tutelare l’inestimabile valore genetico di un patrimonio di biodiversità nel quale compaiono specie ingiustamente considerate minori, perché poco conosciute e commerciali. Anche in questo caso, attraverso un apposito bando di partecipazione pubblicato lo scorso anno, l’Ente Parco è riuscito a formare una Rete di coltivatori, sia professionali sia hobbisti, che hanno generosamente aderito al progetto mettendo a disposizione le antiche varietà antiche locali in loro possesso. Il materiale recuperato è stato catalogato dai tecnici dell’Ente, moltiplicato e, successivamente, ridistribuito agli operatori agricoli per i quali è previsto un piccolo contributo economico per la realizzazione degli impianti di coltivazione e delle relative recinzioni. Si è così scritta un’altra bella pagina sulla collaborazione tra il Parco e il mondo agricolo, per la tutela della biodiversità, con il risultato di far conoscere ed apprezzare qualità, vicende storiche e tradizioni legate alla coltivazione di antiche specie come la mela roscetta o la pera spadona.
Non c'è ancora nessun commento.