“Noi senza casa, la Regione indifferente”


L’Aquila – (di Pio Rapagnà, coordinatore del Mia Casa) – L’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale convocato a L’Aquila per la giornata di martedì 1° marzo e dedicato al “Question Time”, non contiene alcun punto di domanda attinente alla problematica relativa alla riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza della Edilizia Residenziale Pubblica: tra i tanti Consiglieri “interroganti”, nemmeno uno, che sia uno, di maggioranza o di opposizione, ha avuto la “sensibilità” e sentito la “responsabilità, dopo la sessione “invernale” svoltasi a Pescara, di ricondurre in seno al Consiglio regionale la “questione” della ricostruzione e della messa in sicurezza quantomeno del patrimonio abitativo pubblico, dentro e fuori il “cratere”.
Eppure è la stessa Giunta Regionale che si avvia a “riconoscere e dichiarare” come quasi tutto l’Abruzzo sia stato e sia ancor di più lo sia oggi ad alto rischio sismico, con particolare “attenzione postuma” alla Provincia dell’Aquila ed ai Comuni dell’attuale cratere.
Il Mia Casa d’Abruzzo, ormai da 23 mesi dal terremoto del 6 aprile, si rivolge al Consiglio regionale, ai Consiglieri, al Presidente Nazario Pagano affinché le Istituzioni regionali al loro massimo livello provvedano ad approvare una “Legge ad hoc” di indirizzo, accompagnamento e controllo della ricostruzione degli alloggi pubblici, ricordando, ad ogni seduta della massima assise che, nonostante studi, convegni e ripetuti allarmi di organi tecnici, scienziati e ricercatori, ben prima dell’evento sismico, nessuno si è assunto la responsabilità di predisporre e mettere in atto gli appositi piani per la immediata messa in sicurezza antisismica del patrimonio abitativo pubblico secondo le indicazioni dell’art.11 della legge n.77/2009.
Invece, per ironia della storia, che rischia di ripetersi in farsa, il Consiglio regionale ha “pensato bene” di inserire all’interno della stessa Legge Finanziaria per il 2011 alcune “scandalose” modifiche alla Legge Regionale n. 96 del 25 ottobre 1996 con le quali si “manomettono” sul piano dei diritti sociali e costituzionali i criteri di attribuzione dei punteggi per la formazione delle “graduatorie” di assegnazione degli Alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica per le famiglie che vivono in situazioni di grave disagio abitativo e per i pensionati a reddito minimo che non abbiano raggiunto e superato addirittura il 70° anno di età.
In un contesto “regionale e aquilano” di grande “sofferenza umana”, il Mia Casa “urla alla luna” denunciando il tentativo delle ATER di appropriarsi arbitrariamente ma, pare purtroppo, con la “copertura” della Regione, di importanti “aree e pertinenze” che invece sono state istituite e assegnate alle famiglie degli Inquilini e degli Assegnatari “pubblici” per migliorare la utilità degli scarsi servizi presenti nei quartieri popolari, permettere e incentivare un minimo di qualità della vita e di “benessere vitale” per ogni famiglia e ogni “persona”, e in primis dei giovani, dei bambini e degli anziani, per anni abbandonati a se stessi, alla emarginazione, al degrado e all’isolamento rispetto al tessuto sociale, culturale e urbanistico del Quartiere e della Città.


27 Febbraio 2011

Categoria : Dai Lettori
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.