Difensore civico “magra del centrodestra”
L’Aquila – CHIODI, MERITOCRAZIA E ALLUCINAZIONI – “L’annullamento da parte del Tar della nomina a difensore civico dell’Avv. Giuliano Grossi e’ l’ennesima figuraccia che rimedia il centrodestra alla Regione Abruzzo”. Lo dice il consigliere regionale del Prc, Maurizio Acerbo (foto). La rivoluzione meritocratica’ strombazzata da Chiodi – prosegue – e’ un’allucinazione, la realta’ e’ quella della consueta spartizione partitocratica degli incarichi. Come contestammo a suo tempo e’ vergognoso che il centrodestra poi proceda con logiche spartitorie di schieramento anche su incarichi come quello di difensore civico che dovrebbe avere caratteristiche di terzieta’ e indipendenza dall’esecutivo. E’ scandaloso – rileva Acerbo – che si ritenga un incarico ‘fiduciario’ della maggioranza anche quello del difensore civico e che lo si affidi a un esponente di partito con il ‘manuale Cencelli’ e non sulla base di criteri di competenza e autorevolezza. Pur di nominare un fido collaboratore del senatore Pastore il centrodestra non ha esitato a spaccare il Consiglio regionale fregandosene delle nostre richieste di addivenire a un voto a larga maggioranza dopo una comparazione dei curricula. Ora la vicenda si chiude nel ridicolo come emerge chiaramente dalla lettura della sentenza del TAR. L’Abruzzo continua a rimediare figuracce a causa di classi dirigenti che non riescono a liberarsi di vecchi vizi. Approfittiamo per invitare Chiodi a evitarci lo spettacolo della nomina ai vertici dell’ARTA di ex-consiglieri regionali come Mario Amicone considerando il fatto che nell’agenzia il ruolo che andrebbe a ricoprire sarebbe quello di direttore generale. Trattasi di ruolo eminentemente tecnico che dovrebbe essere ricoperto sulla base di specifiche competenze e non – conclude Acerbo – utilizzato per ‘ricompensare’ sostegni elettorali e cambi di casacca. Le ‘campagne acquisti’ non le possono continuare a pagare i cittadini”.
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