“Varrassi? Un ex ospedaliero”
Giulianova – Riceviamo dal dr. Roberto Cccocelli: “Leggo dai quotidiani che il Direttore Generale della Asl di TE , Prof. Giustino Varrassi, spiega il suo atto aziendale “provvisorio”; nel far chiarezza sull’atto organizzativo dell’azienda ci rendiamo conto che il nuovo Direttore Gen. è un ex ospedaliero e lo si capisce dai punti da lui presi in considerazione : i primari andati in pensione, le UTIC che sono in sovrannumero nella prov. Di Teramo secondo la normativa nazionale, i dipartimenti sono tutti illegali ecc. ecc. Oggi sentiamo dire dal Direttore che non possiamo avere quattro Ospedali generalisti, perché è una metodologia inutile e dannosa; ma non è ciò che dicevamo noi del comitato circa 4 anni fa?
Non dicevamo che non si possono avere 4 Ospedali fotocopia, ma dovevamo dare una mission ( indirizzo) ad ogni Ospedale?
Il comitato per la salvezza dell’Ospedale di Giulianova ad oggi non ha fatto manifestazioni eclatanti perché l’ex Ass.Reg. Venturoni dichiarò che nella prov. Di Teramo ci sarebbero stati due Osped. per acuti ( Giulianova e Teramo)mentre l’Ospedale Atri sarebbe stato riconvertito e l’Ospedale di S. Omero privatizzato (49% privato e 51% pubblico). Il Governatore Chiodi ha forse cambiato idea vista la nuova posizione della Val Vibrata? Poiché la sanità non è solo Ospedale ma anche territorio, mi chiedo e ci chiediamo a che punto si trova il piano operativo 2010 per il PTA ( punto territoriale assistenziale)?
Nel 2007 per colpa dell’amministrazione comunale di Giulianova ( Sindaco C. Ruffini) furono persi € 1.500.000 per la mancata realizzazione dell’UTAP oggi PTA ; le PTA , strutture complesse territoriali grazie alla presenza all’interno dei Medici di medicina generale, dei Pediatri, della Guardia Medica, dei Specialisti Ambulatoriali, degli operatori sanitari ed amministrativi, possono dare una risposta assistenziale immediata ai cittadini con un orario H 24 sette giorni su sette, con un abbattimento delle liste d’attesa negli Ospedali e dando la possibilità di riqualificarsi per evitare la mobilità passiva.
Così facendo potenziamo il territorio e ospedalizziamo i casi necessari, ma perché il piano operativo per i PTA sono inadempienti? Quali sono i poteri forti che ne ostacolano l’apertura? Quando ci sarà la messa a regime dei PTA?”.
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