L’Abruzzo? Da mezzo sismico a tutto sismico
L’Aquila – (aggiornamento) – (Nella foto Chiodi e Giuliante questa mattina) – Una volta la mappa sismica dell’Abruzzo era a macchia di leopardo, preoccupante nell’interno, più… serena sulla costa. Ora cambia tutto: l’intera regione diventa territorio sismico e i Comuni dovranno attenersi a rigide regole costruttive, che impongono limiti, accortezze e paletti. Forse non sarà facile convincere tutti i sindaci, ma la Regione ci prova.
La novità è stata annunciata oggi dal presidente Chiodi e dal neoassessore alla Protezione civile, Gianfranco Giuliante, alla sua prima “uscita” come componente del governo abruzzese. “Presentare all’Aquila la legge per riduzione rischio sismico è un atto dovuto. Farlo a dieci anni dall’obbligo del recepimento della normativa nazionale è stato come far saltare il tappo, un equivoco pagato caro” ha detto Giuliante. La maggior parte dei comuni della provincia più sismica, L’Aquila, ha preparato dei piani di emergenza in caso di terremoto. A non averlo ancora fatto, incredibilmente, <è L’Aquila: un’assurdità che è emersa in queste ore. Un colpevole vuoto legislativo di 10 anni che ha impedito quantomeno di mitigare gli effetti del terremoto di due anni fa, all’Aquila. Un vuoto che la Regione Abruzzo sta colmando attraverso un disegno di legge regionale recante ”Norme per la riduzione del rischio sismico e modalita’ di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche”. Approvato dalla Giunta il 21 scorso, il provvedimento passera’ ora all’esame del Consiglio con procedura d’urgenza. ”Questa legge nasce dall’esigenza di tutelare la popolazione – ha spiegato Giuliante – di riempire un’incomprensibile vacatio e di uniformarci alla normativa nazionale. Un passaggio non piu’ procastinabile se si pensa che tutto l’Abruzzo e’ diventato suolo sismico, sia pur con differenze tra zone ad alto e basso rischio”.
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