Il PSI sulle presenze Fiat in Abruzzo
Sulmona – (di Massimo Carugno, segretario regionale PSI) – “Dopo le vicende “Mirafiori”, che hanno fatto l’eco a quanto successo qualche mese prima a Pomigliano, il P.S.I. non ignora che in Abruzzo (Sulmona ed Atessa) vi sono ben due importanti insediamenti FIAT nei quali si potrebbe ripetere quanto accaduto a Torino. Con la differenza che, mentre a Torino lo stabilimento FIAT è una componente della economia locale, in Abruzzo i due stabilimenti sono l’ECONOMIA sia nella Val di Sangro che nella Valle Peligna, le sorti, in positivo o in negativo, dei due insediamenti industriali potrebbero segnare il rilancio o la morte delle economie dei due comprensori.” Con queste parole del Segretario Regionale del PSI ABRUZZO Massimo Carugno si è aperto, presso il Cinema Pacifico a Sulmona, in una sala gremita di gente e con numerose persone in piedi, il Convegno Nazionale incentrato sul tema:“Sulmona come Mirafiori? Dinamiche del contratto di lavoro nelle relazioni industriali del XXI secolo”.
I relatori sono stati il Sen.Tiziano Treu, docente di diritto del lavoro presso la Univ.Cattolica di Milano; Roberto Campo, Segr.Reg. per l’Abruzzo della UIL ; Fabio Spinosa Pingue, Pres. Prov.le per l’Aquila di Confindustria e Marco Di Lello, Coord. Naz.le del P.S.I.ha moderato il dibattito Carlo Correr, già direttore dell’Avanti !
“Sia a Pomigliano che a Mirafiori” ha detto Marco Di Lello “avrei votato si ma il testo degli accordi non mi piace. Una brutta vittoria è meglio di una bella sconfitta ma la spaccatura nel mondo del lavoro non è una bella cosa; bisogna lavorare per ritrovare accordo e ricostruire la unità del fronte sindacale per l’interesse dei lavoratori e del paese”
Per Roberto Campo, parlando dei rapporti tra le forze sindacali, per la Fiom “non puo’ essere un caso che se su quattro contratti metalmeccanici , tre non vengono firmati, non può essere un caso che quando si tratta di grandi accordi che sono sotto i riflettori dell’opinione pubblica, prevale un atteggiamento di antagonismo politico sociale, mentre quando non ci sono i riflettori si fa un sindacalismo più pragmatico.”
Per Treu l’Italia ha tanti problemi “il primo che cresciamo poco e siamo poco competitivi” il caso Fiat è un caso importante ma non è l’unico; rappresenta le difficoltà italiane, anche la Fiat prima di Mirafiori ha perso di competitività, potremo vedere come modello i paesi vicini che hanno tradizioni più solide sia di unità sindacale che di riformismo come la Germania. “Ho girato l’Italia ed ho visto decine e decine di fabbriche metalmeccaniche e non che hanno dovuto affrontare gli stessi problemi di competitività, molte hanno già fatto da tempo accordi con turni pause ecc, hanno dovuto combattere l’assenteismo e magari in molti di queste la Fiom ha firmato gli accordi.”
Per Spinosa il mondo del lavoro deve prendere coscienza che ormai, con una economia globalizzata, anche i lavoratori devono in qualche modo contribuire, facendo anche dei sacrifici, per consentire la competitività delle imprese.
Una cosa ha messo tutti d’accordo: la totale assenza del Governo, nel ruolo di mediatore e garante del rispetto degli impegni, specie della impresa, sia nella vicenda Pomigliano che in quella Mirafiori.
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