Terzo “manuale” sull’amore


(di Carlo Di Stanislao) – In nome dell’adagio sempreverde “l’amore non ha età”, Giovanni Veronesi sceglie proprio le tre diverse età dell’amore per il nuovo capitolo del suo manuale sentimentale cominciato sei anni fa. Il trittico amoroso, prodotto da De Laurentiis in ben 700 copie, si compone di tre parti: “Giovinezza”, “Maturità” e, “Oltre”.Come i due capitoli precedenti (che hanno incassato la bellezza di 35 milioni di Euro), anche “Manuale D’Amore 3”, nella sale da venerdì, intende inquadrare, con la lente del grottesco e dell’ironia, le fasi salienti dell’amore: la giovinezza, la maturità e l’età senile. Invece che su quattro, il film è diviso in soli tre capitoli: il primo con il triangolo fra Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti e Valeria Solarino ; il secondo con l’anchorman vanesio Carlo Verdone e l’amante bipolare Donatella Finocchiaro ed il terzo con la new entry d’eccellenza Robert De Niro, professore americano di storia dell’arte che vive a Roma e frequenta il portiere del suo stabile, Augusto (Michele Placido), cui confida di aver subito sette anni prima un trapianto di cuore, che finirà per innamorarsi, a 70 anni, della figlia di questi, Viola, interpretata da Monica Bellucci. Divertente, malinconico, romantico, guascone e soprattutto pieno d’amore, questo film di Giovanni Veronesi, fortunato franchise di casa Filmauro, produzione che sempre di più si dimostra specializzata nel capire i desideri del pubblico popolare per trasformarli poi in immagini di celluloide. Tre episodi che raccontano, l’innamoramento, l’amore e il tradimento e le diverse fasi della vita: la giovinezza, la maturità e “l’oltre”. Un film sincero e piacevole, molto romantico nel primo e nel terzo episodio e assolutamente irresistibile nell’episodio comico di Verdone, in forma veramente smagliante e perfettamente a suo agio con Donatella Finocchiaro, spalla femminile perfetta. La presenza di De Niro dà ovviamente maggiore lustro al film, e la star hollywoodiana risponde con ineccepibile professionalità e sincero trasporto, ma nel complesso tutti contribuiscono alla confezione di un film di assoluto intrattenimento. Merito, diciamolo, anche della formula Veronesi, rodata e sempre vincente, che nei Manuali sembra trovare l’ottimale alchimia. Ben scelte le canzoni di Tenco e Morgan, con una colonna sonora che si fonde perfettamente con le immagini.


23 Febbraio 2011

Categoria : Cultura
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