Asse attrezzato, Testa segna un punto


Pescara – TESTA: “DUBBI FONDATI SUL BALZELLO” – Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla Provincia di Pescara contro l’aumento del pedaggio autostradale, scattato la scorsa estate, finalizzato a far pagare agli automobilisti una quota come pedaggio per l’attraversamento dell’asse attrezzato. Il Tar Lazio aveva precedentemente accolto la sospensiva, bloccando di fatto l’aumento dei pedaggi che era gia’ scattato, tra mille protesta. La Provincia di Pescara, guidata da Guerino Testa, e’ stata l’unico ente in Abruzzo ad opporsi al provvedimento del governo. La battaglia e’ proseguita in tutti questi mesi, sempre per evitare che gli automobilisti che percorrono l’asse attrezzato (che collega Pescara e Chieti) siano chiamati a pagare ogni volta che attraversano questa arteria. La Provincia e’ rappresentata dall’avvocato Giorgio Fraccastoro.

TESTA – “Il pronunciamento del Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso della Provincia di Pescara contro l’aumento del pedaggio autostradale, conferma ancora una volta che i nostri dubbi su questo balzello erano più che fondati e che la battaglia che abbiamo portato avanti era pienamente legittima. Proprio per questo non abbiamo alcuna intenzione di fermarci qui. Anzi, siamo pronti a continuare questo percorso, nell’interesse di tutti gli automobilisti che percorrono l’asse attrezzato che collega Pescara e Chieti”. Così il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, commenta la sentenza della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio che ha accolto il ricorso dell’ente (rappresentato dall’avvocato Giorgio Fraccastoro) per l’annullamento del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 giugno 2010 con il quale sono state individuate le stazioni di esazione relative alle autostrade a pedaggio assentite in concessione che si interconnettono con le autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta dell’Anas.
“L’aumento del pedaggio – ricorda Testa – è scattato il primo luglio 2010, interessando i caselli di Chieti-Pescara e Pescara Ovest – Chieti, rispettivamente su A25 e A14. Poi, con il ricorso della Provincia di Pescara e la richiesta di sospensiva, siamo riusciti a bloccare questo provvedimento e oggi, con la sentenza del Tar Lazio, abbiamo dimostrato che le nostre tesi non erano affatto campate per aria. Anzi, è sufficiente leggere il dispositivo per rendersi conto che il Tribunale amministrativo regionale ha ritenuto fondate le censure messe in evidenza dalla Provincia di Pescara per ciò che riguarda il caso specifico dell’asse attrezzato e ha ritenuto che il decreto governativo impugnato violasse la normativa comunitaria relativa al pedaggio. Mi auguro quindi che nei futuri provvedimenti in materia il Governo e l’Anas tengano conto della strada tracciata in maniera netta dal Tribunale amministrativo del Lazio. Di questo intendo parlare a breve con i rappresentanti del ministero dei Trasporti e con il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, con i quali i contatti sono stati continui, in questi mesi. L’obiettivo è quello di individuare una soluzione che rispetti la legge ma soprattutto rispetti gli automobilisti che percorrono più volte al giorno questa strada. Resto fiducioso, quindi, sull’esito della vicenda, senza nascondere la soddisfazione per il risultato di oggi, considerato che ho avviato la battaglia contro il pedaggio in assoluta solitudine istituzionale”.


22 Febbraio 2011

Categoria : Cronaca
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