Il centro, ancora un buco nero
L’Aquila – Il centro devastato dal terremoto due anni fa, continua a subire la devastazione, ma voluta dall’uomo: a 23 mesi dalle 3 e 32, la città “dentro le mura” ancora zona rossa, è un buco nero allucinante, che vive dopo il tramonto solo quando splende la Luna. Altrimenti è il regno dei randagi, dei gatti solitari insediatisi nelle case sventrate, dei ladri e degli svaligiatori di appartamenti abbandonati. Per quel che ancora c’è da portar via. Chi si aggira a piedi dopo le 20 attorno a questo centro, si muove nella luce fino ad un certo punto. Oltre, c’è la cortina di oscurità che ammanta tutto, ed è francamente difficile capire perchè – dopo due anni – non si ancora riapparso qualche punto luce nella zona rossa. Anche le rovine archeologiche si illuminano, anche l’anfiteatro di Amiternum era un tempo servito da riflettori e dovrebbe esserlo ancora. Incredibile che non esista la possibilità di riaccendere qualche lampione. Certo l’impressione è deprimente: nella nostra foto sullo sfondo, dall’hotel S.Michele, l’ingresso dell’Ade, ovvero piazza Santa Giusta e l’ormai abbandonato Palazzo Centi. Una porta nera deisgnata nella luce dei lampioni accanto alla sede INPS. Spettacolo piuttosto ansiogeno.
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