“Federico pensi anche al suo paese”
Navelli – Gaetano Cantalini, gruppo “Svolta democratica”, scrive: “Pochi giorni fa abbiamo appreso dagli organi di stampa la notizia dell’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Provinciale di un documento presentato dal Vice Presidente della Commissione Ricostruzione Pierpaolo Pietrucci insieme al Presidente della stessa Paolo Federico, a sostegno della mozione già approvata dal Consiglio Comunale dell’Aquila per l’avvio ed il completamento entro 12 mesi della ristrutturazione della zona afferente l’asse compreso tra la Villa Comunale e la Fontana Luminosa con le vie e le piazze limitrofe della città .
Ora dal Vicesindaco nonché Assessore alla Ricostruzione del Comune di Navelli, ovvero dallo stesso Paolo Federico che come Presidente della Commissione Provinciale ha appoggiato la suddetta iniziativa in evidente contrasto con quanto viene ripetutamente ribadito dal Commissario Chiodi circa l’obbligatorietà imposta per legge dei piani di ricostruzione per i centri storici, ci aspettiamo l’adozione di un provvedimento analogo anche per il centro storico del suo paese in modo da poter avviare immediatamente i lavori di ristrutturazione senza dover attendere prima l’approvazione del piano di ricostruzione che richiederebbe inevitabilmente tempi più lunghi, data l’assenza per fortuna di crolli e di edifici da demolire.
Per quanto ci riguarda, siamo pronti come gruppo consiliare di “Svolta Democratica” a sostenere ogni iniziativa che a questo punto l’amministrazione comunale ci auguriamo vorrà prendere al più presto al fine di accelerare l’intero processo di ricostruzione del centro storico di Navelli anche in considerazione del fatto che purtroppo, a quasi due anni dal sisma, a parte qualche intervento di puntellamento, nulla a riguardo è stato fatto a differenza di altri comuni del cratere che già da diverso tempo hanno provveduto alla pubblicazione degli aggregati edilizi e alla costituzione dei consorzi.
Per evitare che ciò che non è crollato con il sisma, crolli a causa dell’abbandono e dell’indifferenza nei confronti del borgo antico, riconosciuto come uno dei più belli d’Italia, auspichiamo un’azione comune per farlo rivivere, architettonicamente e culturalmente, prima che sia troppo tardi.
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