Come ti conservo il tartufo: li potremo mangiare… anche incartati
L’Aquila – I tartufi sono una ricchezza di sapore, odore, ma anche… di prezzo. Conviene impegnarsi per valoorizzarli, anche pensando alla conservazione, che fa la differenza tra un tartufo “vero” e uno dei tanti fasulli in circolazione. Ecco quindi cervelli e scienza impegnati anche per i tartufi. Un film edibile (una pellicola che è possibile mangiare perchè è alimentare) realizzato per preservare la vitalità e le caratteristiche organolettiche dei tartufi freschi. E’ questo il titolo di una richiesta di brevetto che è stata presentata presso gli uffici della Camera di Commercio dell’Aquila, dagli inventori Giovanni Pacioni, Anna Maria Ragnelli ed Enrico Stagnini dell’Università dell’Aquila, il 16 febbraio, proprio nel momento in cui si svolgeva lo “Spin-Off Day” , conferenza-dibattito sul trasferimento dei prodotti della ricerca nello sviluppo dell’innovazione e della crescita industriale in settori High-Tech.
Il nuovo prodotto è stato sviluppato, dopo uno studio di circa due anni, nell’ambito del Dottorato di Ricerca in Processi Chimici e Biotecnologici Innovativi, del quale il dottor Stagnini è borsista, ed ha lo scopo di prolungare la vita commerciale dei tartufi freschi, mantenendo inalterate, per un tempo molto maggiore dell’attuale, le qualità del prodotto. Si tratta di una sostanza alimentare che forma una sottilissima pellicola inodore, insapore ed incolore, sulla superficie del tartufo e lo mantiene come fresco. Un’invenzione che non mancherà certo di suscitare interesse, non solo tra i numerosi operatori francesi ed italiani, ma anche in Abruzzo, dove le aziende addette al commercio del prezioso fungo sotterraneo sono ormai più di trenta.
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