Due decreti sulla ricostruzione
L’Aquila – EDIFICI DISTRUTTI – Nuove possibilita’ di scelta per i proprietari di edifici distrutti. Il Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, col decreto n.43 ha inteso tutelare gli interessi di chi decide di acquistare una nuova abitazione senza pregiudizio per chi intende ricostruire l’abitazione distrutta. Nel caso in cui all’interno di edifici isolati distrutti siano presenti piu’ unita’ immobiliari, di diversa proprieta’, e uno o piu’ proprietari decidano di avvalersi della facolta’ di acquistare o di ricostruire in altro sedime una abitazione equivalente all’abitazione principale distrutta, il condominio delibera una delle seguenti opzioni: a) Ricostruzione dell’edificio con sagoma identica a quella dell’edificio distrutto e subentro del Comune nella proprieta’ delle unita’ immobiliari i cui proprietari si siano avvalsi della facolta’ di acquisto di abitazione equivalente; b) Ricostruzione dell’edificio con sagoma diversa da quella dell’edificio distrutto. Nel caso della ricostruzione con sagoma diversa, le decisioni relative sono assunte dai proprietari rimanenti, ai quali e’ altresi’ riconosciuta la possibilita’ di realizzare, a proprie spese, una volumetria pari a quella di proprieta’ dei condomini che hanno deciso di avvalersi della facolta’ di acquistare una nuova abitazione equivalente, previa autorizzazione comunale e nel rispetto delle vigenti norme e delle superfici e delle destinazioni d’uso originarie. Nel caso in cui, a causa di vincoli idrogeologici o di altra natura, ivi compresi quelli posti a seguito del sisma del 6 aprile 2009, risulti impossibile ricostruire l’edificio sullo stesso sedime, lo stesso puo’ essere ricostruito su terreni messi a disposizione dal Comune che li individua entro novanta giorni dalla pubblicazione del decreto.
EDIFICI PREGIO STORICO – Il Commiss ario delegato per la Ricostruzione col decreto n. 45 stabilisce le modalità ed i criteri di incremento del limite di convenienza economica per il recupero degli edifici di particolare pregio storico artistico, di cui all’art. 21, comma 1, dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3917 del 30 dicembre 2010. Il progettista designato documenta l’esistenza dei requisiti necessari a qualificare di particolare pregio storico artistico l’edificio per cui predispone la documentazione progettuale e propone la percentuale di incremento del limite. A verificare l’esistenza dei requisiti è chiamata una Commissione composta dal rappresentante del Comune nel cui territorio è localizzato l’immobile, con funzioni di Presidente, e da rappresentanti designati dal Direttore Regionale per i beni Culturali e Paesaggistici, dalla Struttura Tecnica di Missione per la ricostruzione, e dagli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti. Il decreto disciplina altresì i requisiti necessari affinché un edificio possa essere qualificato di particolare pregio storico artistico, tra i quali la presenza di elementi di pregio quali orizzontamenti a volta, in legno o comunque di particolare complessità costruttiva o rappresentativi delle tipologie costruttive locali e la presenza di stucchi, affreschi, elementi in pietra o altre decorazioni. E’ prevista anche una quota di incremento individuata al fine di considerare le maggiori altezze di interpiano rispetto a quelle degli edifici convenzionali. Il decreto 45 non trascura di considerare gli edifici di pregio di più recente datazione. Gli edifici realizzati nel corso del XX secolo sono considerati di particolare pregio storico artistico qualora sia documentabile la ricerca per l’innovazione dei caratteri tecnici, sociali ed estetici della produzione edilizia, con particolare riferimento ai valori intrinseci del manufatto, al valore di modello da individuare nelle relazioni stabilite tra l’edificio stesso ed altri appartenenti al medesimo ambito storico e localizzativo, al valore di antecedente da individuare nell’impatto suscitato nella produzione edilizia successiva. Se l’edificio di pregio è ricompreso in un aggregato edilizio la Commissione si esprime sull’intero aggregato, individuando l’insieme degli edifici di pregio all’interno dello stesso anche in riferimento a esigenze di carattere urbanistico, alle previsioni dei piani di ricostruzione e alle modalità di recupero dell’aggregato stesso.
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