Lady BMW, Barretta “vorrebbe conoscerla”
Pescara – “Vorrei conoscere nel mio rifugio Valle Grande questa signora che si chiama Susanne Klatten (detta dalla stampa ormai “lady Bmw”) che non ho mai visto. Anche le altre signore vorrei conoscere. Mi farebbe piacere se venissero qui a Pescosansonesco”. Lo ha detto Ernano Barretta a margine dell’udienza preliminare di stamani. “Amo la Germania – ha aggiunto – e il mio amico Helg Sgarbi che e’ stato arrestato. Amo tutti quanti in modo pulito e mi dispiace quello che e’ stato detto su di me. E’ tutto falso e questo lo dimostreremo al processo”. Sui soldi trovati Barretta ha detto che “erano i miei risparmi, i soldi di una vita. Sono 42anni che lavoro, sono un imprenditore. Ho un’attivita’ molto bella e in tre anni sono entrate nel mio country house 19 mila persone ed ho incassato bei soldini messi sotto il materasso perche’ alla banca non ce li porto”.
“Chiederemo che sia trasmesso l’interrogatorio di Sgarbi. Se le dichiarazioni sono esatte le determinazioni a nostro favore sono del tutto favorevoli”. Lo ha detto l’avvocato Carlo Taormina, uno dei legali di Ernano Barretta comparso stamani in udienza preliminare a Pescara nell’ambito dell’inchiesta sui ricatti a luci rosse a ‘lady Bmw’ e ad altre donne facoltose della Germania. Helg Sgarbi, ritenuto un gigolo’, e’ gia’ stato condannato a sei anni di reclusione dal tribunale di Monaco di Baviera. Lui avrebbe agganciato le donne mentre Barretta – stando all’accusa – avrebbe girato i filmati a luci rosse. Sul denaro (1 milione e seicento mila euro) che gli investigatori hanno trovato in casa di Barretta, alla country house di Pescosansonesco (Pescara) Taormina ha detto che “tutti gli italiani hanno qualcosa sotto il mattone. Sui famosi sette milioni di euro – ha aggiunto l’avvocato – si deve dimostrare che siano provento di truffa. “Dopo le affermazioni di Sgarbi nel processo tenuto a Monaco che danno supporto assolutamente a quello che abbiamo sempre sostenuto, cioe’ che Barretta non c’entra nulla in questa vicenda, il nostro assistito – ha detto l’altro legale, Sabatino Ciprietti – e’ stato coinvolto solo per qualche telefonata successiva ai fatti. E queste telefonate sono state interpretate e assunte come elementi indiziari di questo processo. Altri elementi non ci sono. I soldi trovati in casa di Barretta non hanno nulla a che fare con la questione Sgarbi. Sono frutto – ha concluso Ciprietti – dell’attivita’ imprenditoriale”. L’udienza, intanto, e’ stata aggiornata al 9 aprile.
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