“Chiodi? Prende in giro anche Casini”


L’Aquila – Scrivono gli assessori comunali Stefania Pezzopane e Pietro Di Stefano: “Mortificante, se non addirittura offensivo, il comportamento del commissario – sempre più part time – Gianni Chiodi, che, con affermazioni confuse, infondate e con il consueto scaricabile di responsabilità che sono esclusivamente le sue, ha finito per prendere in giro anche un Parlamentare della Repubblica. E ciò non è affatto edificante, soprattutto in quanto l’onorevole Casini è venuto in città per fornire un apporto di idee e per una valutazione sull’esistente.
Senza considerare l’improprio richiamo alle passerelle, di cui il Presidente del Consiglio dei Ministri, suo collega di partito, si è rivelato un grande esperto, salvo poi rimettere le tasse ai terremotati del cratere, tagliare a più non posso le risorse, frenare sui sostegni e sulle proroghe, lasciare il territorio nel più completo abbandono quanto al recupero e allo smaltimento delle macerie. E potremmo andare ancora oltre.
Non riusciamo a comprendere come, nel corso dei tavoli istituzionali, Chiodi accolga in pieno le tesi del nostro Comune e degli altri enti e poi, nei comunicati stampa, si ponga su posizioni contrarie alle sue stesse convinzioni espresse nelle riunioni. Davvero difficile da capire.
I ritardi con cui il commissario devolve i fondi ai Comuni è stato ampiamente dimostrato, tanto da costringere quello dell’Aquila a ricorrere, sovente, ai soldi del suo bilancio per integrare il contributo di autonoma sistemazione. La diminuzione dei beneficiari dello stesso contributo non è un vanto, ma un obbligo cui si sono dovuti sottoporre i Sindaci per effetto delle ordinanze del presidente del Consiglio dei ministri. Il ritorno a casa di migliaia di famiglie è merito della solerzia del servizio Emergenza e Ricostruzione del Comune, che ha rilasciato quasi 10mila contributi per la riparazione o la ricostruzione degli edifici privati. Ciò, nonostante i primi decreti commissariali, contraddittori e confusi – che lo stesso firmatario dimostra di non conoscere -, cui solo grazie alle sollecitazioni della Municipalità capoluogo e di quelle del cratere si è riusciti a dare un minimo di chiarezza, nonostante la consueta lentezza che contraddistingue la struttura commissariale.
Quanto ai Piani di ricostruzione, Chiodi, forse distratto, non ricorda che gli stessi non sono obbligatori. Basta leggere uno degli ultimi comunicati della Struttura della Gestione dell’emergenza (che al Commissario fa riferimento, a conferma di quanta attenzione pone Chiodi all’organizzazione che lui dovrebbe guidare) per comprendere come, proprio grazie all’ennesima proposta del Comune dell’Aquila e a quanto sostenuto dalla Commissione tecnico-scientifica, si sia finalmente raggiunta l’intesa che la ricostruzione dei centri storici passa per i Programmi urbani realizzati dai Comuni; L’Aquila, in particolare, farà riferimento a elementi certi, per rispetto delle norme e per formulare delle previsioni corrette e oggettive, quali quelle contenute nel Piano regolatore generale. I Piani di ricostruzione resteranno come una sorta di linea guida di carattere economico e sociale. C’è voluto più di un anno per arrivare a questa conclusione, eliminando quella visione sclerotica e inesistente dei Piani di ricostruzione tanto cara a un Chiodi che, come hanno capito tutti, è l’unico vero responsabile dei ritardi che sta accumulando la ricostruzione. Caro Commissario, ci deve essere rispetto per le Istituzioni e per i cittadini. E non è lasciandosi andare a ragionamenti infondati che si tiene fede a questo ‘comandamento’.


16 Febbraio 2011

Categoria : Politica
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