Chi vuole cancellare il volto storico della “vecchia” Pescara?

Pescara – Salvare quel poco che resta della città di un tempo, anche se non molto lontano. E’ un problema culturale, che non riguarda molto, evidentemente, chi bada al sodo e concepisce solo un’equazione: cemento e affari. Comunque e dovunque. Anche a prezzo di una totale cancellazione del passato storico, patrimonio di tutti. WWF, Italia Nostra e il Comitato Abruzzese del paesaggio, hanno consegnato alla Sovrintendenza regionale ai beni culturali altri documenti a supporto della campagna per la tutela dell’ex Centrale del latte di Pescara. L’edificio, sopposto dal mese di luglio scorso ad un vincolo temporaneo, dovrebbe per far posto ad una palazzina destinata ad ospitare uffici. Per i rappresentanti delle associazioni i nuovi documenti ‘confermano l’importanza storica e architettonica dell’ex Centrale del latte e rendono necessaria la sua tutela attraverso il vincolo’. Nello specifico tra i documenti ‘spicca – ha evidenziato Chiara Rizzi del WWF – una brochure storica che rende incontrovertibile l’attribuzione della progettazione dell’edificio al famoso architetto Di Fausto. Un altro documento storico del ventennio- ha proseguito- magnifica le sorti della citta’ di Pescara in pieno sviluppo e, tra gli edifici identitari della nascente municipalita’, pone proprio la Centrale del Latte’. Le associazioni credono che l’apposizione definitiva del vincolo ‘sia un atto dovuto sia per le caratteristiche dell’edificio sia per la salvaguardia della memoria della citta”. Per questo hanno consegnato al sindaco e alla Sovrintendenza un appello in forma di cartolina e manifesto con la scritta ‘ Damnatio Memoriae?’. Nei prossimi giorni la Sovrintendenza si pronuncera’ in maniera definitiva sulla questione del vincolo.

15 Febbraio 2011

Categoria : Cultura