Terna: crescita, rete elettrica e Abruzzo


L’Aquila – La Terna ha diffuso oggi la seguente nota, che pubblichiamo, così come pubblicheremo note di sapore diverso, magari da chi è contro il progetto, se ce ne perverranno: “Passa dall’Abruzzo una parte consistente del riammodernamento della rete elettrica nazionale. Il dato è stato confermato oggi a Milano nel corso della presentazione del nuovo Piano strategico 2011-2015 di Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, i cui indicatori economici hanno registrato per il 2010 una crescita a doppia cifra con i ricavi superiori a 1.580 milioni di euro (+14% rispetto al 2009) e il margine operativo lordo che si attesta a 1,170 milioni di euro (+17%). Gli investimenti raggiungono i 1.160 milioni di euro (+ 30%). La redditività aumenta di 2 punti percentuali attestandosi al 74%.
Dei quindici interventi principali previsti per l’Italia dal Piano strategico 2011-2015 uno in particolare interessa l’Abruzzo: la interconnessione Italia-Montenegro, del valore di 775 milioni di euro.
L’intervento è una delle due nuove interconnessioni con l’estero previste nel nuovo piano – l’altra collegherà l’Italia e la Francia – e si aggiungerà alle 22 autostrade dell’energia che già collegano il sistema elettrico italiano a quello dei Paesi confinanti.
L’intervento garantirà all’Abruzzo minori costi per milioni di euro, una produzione di energia più efficiente, una drastica riduzione di emissione di CO2 e un notevole risparmio energetico pari al consumo medio di alcune decina di migliaia di famiglie. Avrà anche ricadute occupazionali significative, perchè saranno impegnati per tre anni oltre 200 addetti e circa 60 imprese.
Complessivamente per ammodernare la rete elettrica italiana Terna investirà nei prossimi cinque anni 5 miliardi di euro, di cui 1 miliardo per l’ammodernamento della rete elettrica nelle città Milano, Genova, Torino, Roma, Napoli e Palermo.
L’intervento che interesserà l’Abruzzo è l’investimento più elevato tra quelli individuati nel nuovo Piano strategico, e costituisce più di un terzo degli investimenti complessivi di Terna per le regioni del centro Italia, pari a 2 miliardi di euro. Nelle regioni del Nord saranno investiti 1,5 miliardi di euro, al Sud 1,5 miliardi. Con la realizzazione della interconnessione Montenegro-Italia i contribuenti italiani avranno una riduzione dei costi pari a 255 milioni di euro.
Le 15 opere strategiche riguardano al Nord, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e il Friuli; al Centro, la Toscana, l’Emilia Romagna, l’Abruzzo e la Sardegna; al Sud, la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia.
Tra i principali interventi: il collegamento Sorgente-Rizziconi, il “ponte elettrico” tra Sicilia e Calabria attualmente in costruzione e che rappresenta la più lunga linea sottomarina in corrente alternata al mondo; la nuova autostrada dell’energia tra Pavia e Lodi, la linea a 380 kV “Chignolo Po-Maleo”, che sarà realizzata con sostegni tubolari “monostelo” di nuova concezione e a basso impatto ambientale e le 2 nuove interconnessioni con l’estero, con la Francia e il Montenegro, per 2.000 MW di potenza complessiva, che si aggiungeranno alle 22 autostrade dell’energia che già collegano il sistema elettrico italiano a quello dei Paesi confinanti.
A questi interventi vanno aggiunte le nuove stazioni elettriche per la raccolta e l’immissione in rete dell’energia rinnovabile, e le apparecchiature per la regolazione dei flussi di elettricità e della tensione. Per Terna si tratta di una sfida importante ma sostenibile e che ha già dato i suoi frutti se solo si guarda ai risultati raggiunti negli ultimi anni.

LA RETE MOTORE DI SVILUPPO
Lavoro per 200 imprese e 10.000 risorse. Più efficienza e sostenibilità: oltre 700 km di nuove linee tecnologiche a fronte di circa 1.700 km dismessi e interrati.
Il Piano Strategico 2011-2015 prevede la realizzazione di 15 interventi principali per oltre 700 km di nuove linee aeree tecnologiche e a basso impatto ambientale, a fronte dei quali verranno dismessi e/o interrati circa 1.700 km di vecchie linee. Questo vuol dire che il rapporto tra il nuovo che arriva e il vecchio che va via è di 1 a circa 2,5.
Notevoli i benefici anche per il territorio: la dismissione dei vecchi tralicci libererà aree di terreno per oltre 3.800 ettari pari a 7.700 campi da calcio.

Per il sistema elettrico gli interventi programmati da Terna consentiranno:
• minori costi per oltre 550 milioni di euro/anno
• di “sbottigliare” 7.150 MW di produzione più efficiente, equivalenti a oltre tre volte il consumo di picco di una città come Roma;
• una riduzione delle emissioni di CO2 di 1 milione e 600 mila tonnellate/anno, pari al consumo di oltre 930 mila automobili
• risparmio energetico, cioè minori perdite di energia, per circa 820 GWh/anno, pari al consumo medio annuo di 220 mila famiglie.

Le 15 opere strategiche riguardano al Nord, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e il Friuli; al Centro, la Toscana, l’Emilia Romagna, l’Abruzzo e la Sardegna; al Sud, la Campania, la Puglia, la Calabria e la Sicilia.
Tra i principali interventi: il collegamento Sorgente-Rizziconi, il “ponte elettrico” tra Sicilia e Calabria attualmente in costruzione e che rappresenta la più lunga linea sottomarina in corrente alternata al mondo; la nuova autostrada dell’energia tra Pavia e Lodi, la linea a 380 kV “Chignolo Po-Maleo”, che sarà realizzata con sostegni tubolari “monostelo” di nuova concezione e a basso impatto ambientale e le 2 nuove interconnessioni con l’estero, con la Francia e il Montenegro, per 2.000 MW di potenza complessiva, che si aggiungeranno alle 22 autostrade dell’energia che già collegano il sistema elettrico italiano a quello dei Paesi confinanti.
A questi interventi vanno aggiunte le nuove stazioni elettriche per la raccolta e l’immissione in rete dell’energia rinnovabile, e le apparecchiature per la regolazione dei flussi di elettricità e della tensione. Per Terna si tratta di una sfida importante ma sostenibile e che ha già dato i suoi frutti se solo si guarda ai risultati raggiunti negli ultimi anni.

PROGETTO “GRANDI CENTRI”
Cambia volto la rete elettrica in alta tensione nelle aree delle grandi città d’Italia
Il 20%, pari a 1 miliardo di euro, degli investimenti complessivi previsti da Terna nel Piano Strategico 2011-2015 per ammodernare la rete elettrica del paese sarà dedicata a interventi di sviluppo sulla rete delle aree delle più grandi città d’Italia: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova. L’obiettivo di questa imponente opera di riassetto dell’alta tensione nei grandi centri urbani è di aumentare sicurezza qualità ed efficienza delle infrastrutture elettriche in un’ottica di sostenibilità.
Per questi interventi sono in corso le fasi di progettazione, per alcuni è stata già avviata nel 2010 la richiesta di autorizzazione al Ministero dello Sviluppo economico, per gli altri verrà avviata nel 2011. I lavori impegneranno in totale 80 imprese, oltre 100 mezzi speciali e mediamente 350 risorse.

Dati economici: crescita in doppia cifra
Il 2010, ultimo anno del secondo mandato di Luigi Roth e Flavio Cattaneo, è stato un anno record per Terna. Secondo i dati preconsuntivi, tutti gli indicatori economici registrano una crescita a doppia cifra con i ricavi superiori a 1.580 milioni di euro (+14% rispetto al 2009) e il margine operativo lordo che si attesta a 1,170 milioni di euro (+17%). Gli investimenti raggiungono i 1.160 milioni di euro (+ 30%). La redditività aumenta di 2 punti percentuali attestandosi al 74%.

Accelerazione degli investimenti
Il 2010 è stato per Terna l’anno di massimo sforzo per gli investimenti sulla rete: 1.160 milioni di euro, con una crescita del 30% sul 2009. Un impegno che si è tradotto in opere concrete: oltre 520 i km di nuove linee elettriche realizzati. Con la posa del secondo cavo, è stato completato l’elettrodotto sottomarino tra Sardegna e Penisola Italiana, SAPEI. Ultimata anche la linea S. Barbara – Tavernuzze – Casellina in Toscana e il rassetto della rete elettrica della Val d’Ossola. Infine, sono state realizzate tre nuove grandi stazioni elettriche a Bisaccia (Avellino), San Severo (Foggia) e Maida (Catanzaro) destinate alla raccolta di energia da fonte rinnovabile. 300 i cantieri attualmente aperti in tutta Italia: tra questi, l’elettrodotto a 380 kV Sorgente -Rizziconi tra Calabria e Sicilia e la linea Chignolo Po – Maleo in Lombardia. Avviati anche i lavori per la realizzazione di due nuove stazioni elettriche a Deliceto e Troia, in provincia di Foggia, per la raccolta della produzione rinnovabile in Puglia.

Titolo in Borsa: Terna sovraperforma il mercato e il settore
Anche nel 2010 Terna ha mantenuto il suo profilo di azione anticiclica, chiudendo l’anno con una performance di +6,24% a 3,18 euro per azione. Terna ha sovraperformato sia il Ftse Mib (-11,9%) sia il settore utilities europeo (DJ Stoxx: -7,4%); ha garantito un rendimento totale per gli azionisti (TSR) del 14%, anche questo superiore sia al mercato (-8,%) che al settore (-2%). E’ stata, inoltre, l’unica utility europea ad aggiornare il massimo storico nel corso del 2010. Solo nella settimana dal 12 al 19 novembre il titolo ha ritoccato per ben tre volte il suo record fino a raggiungere i 3,39 euro per azione.

2005-2010: un lustro da record

2005-2010: un lustro da record
Con un valore di Borsa cresciuto di oltre il 66% dal 2005 al 2010 Terna si conferma tra le Società regine di Piazza Affari. La sua capitalizzazione è, infatti, passata dai 3,9 miliardi di euro di novembre 2005 agli oltre 6,6 miliardi dello stesso mese del 2010, permettendo alla Società di scalare di ben 17 posizioni la classifica del FTSE Mib, dalla 30esima alla 13esima (nona del comparto industriale).
Gli ultimi 5 bilanci della Società, inoltre, hanno certificato un trend in costante crescita per tutti gli indicatori fondamentali. L’utile netto ha registrato una crescita record del 135%, mentre l’ebitda margin è passato dal 66% al 74%. Gli investimenti sono quintuplicati da 263 milioni di euro del 2005 a 1.160 milioni di euro del 2010 (dati preliminari) che si sono tradotti in 2.200 km di linee costruite, valore dieci volte superiore rispetto a 5 anni fa (220 km). In 5 anni gli investimenti sulla rete hanno raggiunto i 4 miliardi di euro, il doppio di quanto annunciato all’inizio del 2006 per il quinquennio. La politica dei dividendi ha sempre assicurato cedole in aumento oltre la crescita minima garantita: dal 2005 sono state distribuite cedole per 1,7 miliardi di euro con una crescita media annua del 10%”.


14 Febbraio 2011

Categoria : Cronaca
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