Cialente insiste per un nuovo ospedale
L’Aquila – CHIODI CONFERMA CENTRALITA’ SAN SALVATORE – Il consiglio comunale si è riunito stamani, a palazzo dell’Emiciclo, in seduta straordinaria, per discutere i problemi della sanità. Alla riunione hanno partecipato il presidente della Regione Abruzzo e commissario alla Sanità Gianni Chiodi, il direttore generale della Asl Giancarlo Silveri e il presidente dell’ordine dei medici Maurizio Ortu. Molti cittadini presenti con slogan e cartelli. I lavori sono stati aperti dal consigliere Gianpaolo De Rubeis, ex oncologo del San Salvatore. Il sindaco Cialente, nel suo intervento in aula, ha sottolineato che “per un fatto di democrazia è necessario, laddove si chiamano i cittadini a sforzi enormi, che la politica si interroghi”.
“I cittadini – ha dichiarato Cialente – hanno diritto di sapere, rispetto al debito della sanità e ai problemi che ne sono conseguiti, chi e dove ha sbagliato. Il consiglio comunale che si tiene oggi serve a capire quali saranno i criteri di quell’organizzazione ospedaliera che porterà alla realizzazione di quattro hub, vale a dire poli di eccellenza territoriali, corrispondenti ai quattro ospedali regionali. I cittadini e le istituzioni hanno il diritto di capire , di conoscere e di condividere le scelte e i criteri di riorganizzazione della rete ospedaliera, non per questioni di campanilismo ma di diritto”.
Cialente è intervenuto sulla questione della realizzazione di un nuovo ospedale. “L’ospedale San Salvatore – ha dichiarato il sindaco – non si può ristrutturare in tempi brevi operando in regime di normativa ordinaria. Visto, dunque, che i tempi sono lunghi e che il San Salvatore è un ospedale che è nato già vecchio, progettato secondo criteri superati e risalenti agli anni sessanta, tanto vale, nel rimetterci le mani e in presenza di un project financing, esplorare la possibilità di avere un nuovo ospedale, più funzionale e con costi inferiori in termini di gestione”.
“Nel momento in cui decidiamo che 1 milione e 300mila abitanti hanno bisogno di una sanità di qualità, con quattro poli di eccellenze altissime, dobbiamo considerare – ha proseguito Cialente – che questo si ottiene solo concentrando la distribuzione in pochi presidi sanitari con elevate prestazioni, assecondandone le vocazioni specialistiche. Per questo L’Aquila deve potenziare la vocazione oncologica, perché è su questo che siamo competitivi, basti pensare che avevamo una percentuale di mobilità altissima da altre regioni prima del sisma. Per ottenere questo risultato, però, si devono fare investimenti”.
Non molto convinto il presidente Chiodi, che ai giornalisti sulla richiesta di un nuovo ospedale, ha espresso scetticismo dicendo: “Prima di pensare ad un nuovo ospedale, ci sono molte altre cose da fare per gli ospedali abruzzesi”.
“Quello che e’ stato fatto all’Aquila per l’ospedale ritengo non possa essere contestato da nessuno ed e’ portato come esempio di buona politica”, ha aggiunto Giani Chiodi. Il presidente ha ribadito “la centralita’ dell’ospedale aquilano, sul quale nel giro di pochi mesi sono stati investiti in interventi 22 milioni di euro, cifra che fino a qualche anno fa presupponeva investimenti e lavori per anni e anni. Stiamo lavorando al meglio; l’ospedale dell’Aquila ha delle sale operatorie invidiate da tutti, come ci ha riferito il ministro della Salute, ed altri punti di eccellenza che non perdera’”. Sul problema legato alla realizzazione di un nuovo ospedale, il presidente della Regione ha spiegato che “prima di parlare di un nuovo ospedale all’Aquila, in Abruzzo ci sono altri ospedali da realizzare”. Chiodi ha informato l’assemblea cittadina sullo stato dell’arte della riforma del sistema sanitario regionale, “che abbandona una volta per tutte un sistema che ha generato debiti e sproporzioni che sono tutt’ora pagati dai cittadini abruzzesi”. “Si tratta di un percorso difficile, ma come classe dirigente politica siamo decisi ad andare avanti nella convinzione di fare il meglio per la societa’ abruzzese”. Il presidente ha poi illustrato l’idea dei quattro ospedali di primo livello che faranno da hub regionale; poi ci sara’ un secondo livello con 4-5 ospedali intermedi. Su espressa richiesta, Chiodi ha ribadito che “non esiste alcun atto deliberativo della Regione che indica gli ospedali di Teramo e Pescara quali ospedali regionali, anzi l’idea dei 4 ospedali hub contraddice questa maldicenza e falsita’”. Ancora sull’ospedale aquilano, il presidente della Regione ha confermato che “i 47 milioni di euro incassati per il risarcimento dei danni subiti per il terremoto non sono usciti dalle casse della Asl aquilana e sono a disposizione del direttore generale per gli interventi di investimento secondo il piano aziendale. Inoltre – ha sottolineato Chiodi – a questa cifra vanno aggiunti i 35 milioni di euro ex art. 20 che la Giunta ha destinato all”ospedale dell’Aquila”. Infine il presidente ha chiarito la questione del nuovo ospedale che l’istituto di previdenza dei medici si era offerto di realizzare. “Era tutt’altro che una donazione, perche’ avremmo dovuto rimborsare all’istituto 100 milioni di euro in 20 anni con tassi d’interesse dal 2 al 5%. Mi e’ sembrata una offerta poco chiara per questo abbiamo detto di no”.
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