“La politica vigliacca contro i terremotati”
L’Aquila – SFOGO E AMAREZZA DOPO I CASI DEGLI SFOLLATI SENZA ALLOGGIO – Riceviamo dal giornalista indipendente Emidio Di Carlo: “I dubbi si sono trasformati in certezze; le certezze in accadimenti che si susseguono oramai senza fine. A suo tempo, i terremotati sono stati “ricoverati” in strutture d’emergenza, dalle tende ai container, agli alberghi della costa e dell’Aquilano, quindi nel Piano CASE, nel fondo immobiliare, nei padiglioni della Scuola della Guardia di Finanza, ecc… Poi, dietro front! I generali chiamati a gestire la “ricostruzione” (un po’ per rincuorare i “ vari Presidenti”, un po’ per dare fuoco alla critica della propria “sinistra corrente”), hanno dato il via alla “ricostruzione” armando le proprie truppe e urlando “fuoco”: “Nessuno resti vivo!”. Altro che martiri di Onna!. Qui l’armata lanzichenecca di “casa nostra” opera indisturbata armata fino ai denti del potere istituzionale i cui aspetti negativi ed allarmanti sono evidenti dagli accadimenti degli ultimi mesi.
La politica vigliacca, che corre dalla Giunta Cialente, alla SGE, al vice commissario di Governo, allo stesso Presidente Chiodi, ha davvero dell’incredibile e dell’inumano. A L’Aquila, davanti al Palazzo del Governo Silone (di quanto resta del capoluogo utile per le ordinarie indennità di trasferta dei Consiglieri e Assessori del Governo Chiodi e company), in questi giorni si è registrato l’ennessimo caso di terremotato (al secolo Walter Tudico) che l’albergo ha dovuto considerare sfollato e non più assistito. Il lato singolare della nuova vicenda è che il povero aquilano si è legato all’ingresso del Palazzo convinto di avere un minimo di considerazione con l’arrivo del Presidente Chiodi (teramano?), o magari dei Consiglieri De Matteis, Ricciuti, o del neo Assessore, Giuliante (N.B. gli approfittatori, indifferenti rappresentanti del popolo aquilano), di Cialente o dalla sua ciurma di Palazzo fatta di artigli tentacolari fino alla SGE. Così non è stato: i “nominati” e gli “innominati” hanno beneficiato di miracolosi ingressi alternativi.
La “politica vigliacca” viene da tempo fermata, in alcuni casi, solo dai ricorsi al TAR su iniziativa personale dei terremotati colpiti, purchè in possesso ancora di qualche spicciolo da spendere. Tuttavia, le “sospensive” (costano ad ogni ricorrente non meno di 1500 euro tra ricorso e parcella all’avvocato!) risolvono momentaneamente il problema; in futuro sarà richiesta la sanatoria con il recupero dei “pretestuosi fitti” e ospitalità a carico delle famiglie che sono state interessate dal problema.
Inutile dire che la “Politica vigliacca” evita il confronto in pubblico. Eccezionalmente è stato consentito al collega Rico, su Rai3, a seguito di uno sfratto terroristico sul Piano CASE; poi per ben due volte sull’emittente “Onda TV” di Sulmona, sulla redazione aquilana, con un’informazione andata oltre la “velina” o mistificazione del Palazzo”. Grazie Paolo e Gianfranco, di certo siete gli ultimi moicani dell’informazione locale non imbavagliata! La “seconda”, in verità la replica della prima nella vana speranza che qualcuno avesse il coraggio di intervenire dal Palazzo e dalla SGE.
Poiché lo “spettacolo” impazza nel capoluogo, arricchendo i registi e attori occorre puntare il dito sulla trasparenza per capire il vero obiettivo, soprattutto, degli attuali rappresentanti della “sinistra della vergogna”. I cittadini devono potere confrontare il proprio vissuto da “assistititi” con la sistemazione e la “borsa” istituzionale percepita dai politici ed amministratori nel post terremoto 6 aprile 2009. È tempo di conoscere non solo le indennità percepite nel 2009 e nel 2010, ma anche i contributi diretti ed indiretti giunti nel capoluogo da ogni angolo della penisola e del globo a favore dei terremotati.
Basta! Il “popolo delle carriole” lasci i propri attrezzi al Sindaco e alla ciurma varia, ai vari nominati protagonisti clientelari o concussi nell’amministrazione del Palazzo. Diversamente si dovrà ritenere che il popolo delle carriole è la facciata speculativa della politica vigliacca”.
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