Burocrazia e attese? Colpire i colpevoli
L’Aquila – CHIODI-PEZZOPANE: SOLDI LENTISSIMI - Nell’immagine allegoria della burocrazia) – Il presidente Chiodi aveva firmato il mandato. Soldi (anzi, soldoni: quasi 8 milioni) per l’autonoma sistemazione. Cioè a gente che ne ha assoluto e urgente bisogno. Ma il comune non li aveva ricevuti. La polemica tra Chiodi e la Pezzopane, divampata ieri, è servita a far luce: tra la firma di Chiodi e l’arrivo dei soldi al Comune dell’Aquila, una dozzina di giorni, passando per la Banca d’Italia che doveva versare le somme alla Carispaq. Un’ordinaria storia di ritardi, lentezze, uffici inerti e silenzi da scartoffia polverosa. Ma un aspetto positivo c’è. Almeno per questa occasione, sappiamo che tra la Regione, la Banca d’Italia e il Comune se ne sono andati almeno 10 giorni. Quindi, individuato il percorso preciso, è possibile individuare anche i responsabili dei ritardi. Ora la gente si aspetta che chiunque siano e dovunque si trovino, siano perseguiti e chiamati a rispondere. Ai cittadini sta sullo stomaco, e non ne possono più perchè qui c’è un’emergenza drammatica che non finisce mai, anzi si aggrava, il fatto che una carta impieghi dei giorni da una scrivania all’altra, da un piano all’altro, da un responsabile che deve firmare all’altro che sbadiglia e rimanda al giorno dopo. I politici debbono capire una cosa: siamo stufi delle istituzioni lente e sonnacchiose, dei giorni, delle settimane, dei mesi che bisogna aspettare per vedersi riconisciuto un diritto che, fra l’altro, è routine, a due anni quasi dal terremoto.
Quindi si colga l’occasione e si dia un esempio: si faccia sapere all’opinione pubblica perchè ci è voluto tanto tempo a fare quello che si poteva fare in 24 ore.
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