Crollo via Rossi (2): tre a giudizio
L’Aquila – Il giudice per le udienze preliminari ha rinviato a giudizio, per il 1 aprile prossimo, i tre imputati di omicidio e disastro colposo, per il crollo del palazzo di via Generale Francesco Rossi, in cui sono morte 17 persone, la notte del 6 aprile del 2009. Era quanto aveva richiesto il PM che svolge l’inchiesta, Picuti. Si tratta degli ingegneri Diego De Angelis, che fu direttore dei lavori e amministratore del condominio; Davide De Angelis, collaudatore, e il titolare dell’impresa che fece i lavori, Angelo Esposito. Il Gup, inoltre, come abbiamo riferito questa mattina, ha accolto la richiesta di 45 parti civili di entrare a far parte a tutti gli effetti del processo. Tra questi il Comune dell’Aquila e Marta Valente, studentessa estratta viva dalle macerie dell’edificio, dopo 22 ore circa il sisma. In via Generale Francesco Rossi, nella zona tra la villa comunale e via XX Settembre, esisteva un palazzo edificato negli anni cinquanta che ospitava non solo famiglie ma anche studi professionali. Per il crollo di questo edificio non ci sono responsabili riconducibili alla sua edificazione, ma solo relativamente alla ristrutturazione che ci fu all’inizio del 2000. Secondo le tesi del Pm alla base della tragedia ci sarebbe stata la ristrutturazione del tetto che sarebbe stato appesantito ignorando le conseguenze che ci potevano essere sotto il profilo della tenuta sismica con dei carichi maggiori. Sarebbe stata anche omessa una relazione dettagliata al genio civile.
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