Idea: allevatori, assumiamo Ruby e Sara, si accorgeranno di noi…
Ofena – Il Cospa di Dino Rossi lancia questa idea, divertente quanto provocatoria, agganciandosi con tempismo lodevole alla cronaca e alle sue “evidenze” nazionali. Ecco l’idea: “Appello a Ruby e alla Sara Tommasi. Vi assumiamo noi come mungitrici per sponsorizzare il nostro latte e i nostri allevamenti. Un lavoro dignitoso con meno rischio di incappare in denunce, solo che le nostre mucche non posseggono il cellulare e non sanno cosa farsene degli sms. Si legge continuamente sulla stampa: “ALLEVATORI, SENZA STIPENDI”. Di quali allevatori si tratta? Noi allevatori non percepiamo nessun stipendio, anzi, stiamo lavorando per mantenere a stento le nostre aziende dovuto al costo di gestione arrivati alle stelle e i nostri prodotti tornati a costare come nel lontano
1970. Trattasi invece di uno dei tanti carrozzoni politici nati per il riciclaggio di personaggi della politica o per i posti politici. Guardate un po’ come si dimenano le sigle sindacali dei lavoratori senza spendere una parola per i veri allevatori che stanno chiudendo uno dietro l’altro. Si saranno posto il problema di quando le stalle non ci saranno più?
Proprio ieri lo scrivente ha venduto cinque vitelli di circa 250 kg a peso morto per un importo complessivo di tremila euro, meno di 2,5 al kg.
Il latte costa 0,36 centesimi al litro contro 0,87 del gasolio agricolo, a questo si deve aggiungere altri costi come l’energia elettrica che con l’effetto euro è praticamente raddoppiata.
Ci meraviglia il fatto che a lamentarsi è proprio l’associazione allevatori regionale per 79 dipendenti quando ci sono 2500 aziende che stanno chiudendo e nello stesso tempo si legge che gli allevatori non percepiscono stipendi da nove mesi. Questi problemi non sfiora l’anticamera del cervello di nessuno.
Tanto è vero, che i politici moderni pensano più alle escort e ai trans, poi ci si mettono anche i media che pur di fare odiens amplificano questi pettegolezzi da mercato, tralasciando fatti più importanti, come quelli accaduti alcuni giorni fa.
È uscito sulla stampa un articolo in maniera ridotta, anzi ridottissima di un diplomatico degli USA che denunciava le mozzarelle fatte con il latte in polvere bavarese, qualche giorno dopo un altro articolo di piccole dimensioni che parlava della pubertà precoce, dovuto al consumo della carne, non certamente di quella italiana, ma di quella dove è permesso l’utilizzo di estrogeni. Questa carne arriva in Italia a prezzi stracciati, gravando così sia sulla salute dei consumatori, sia sui bilanci delle nostre aziende. Visto che a noi non ci pensa nessuno, con l’informazioni che i media diffondono, nel mondo agricolo sta maturando l’idea di ingaggiare a mungere le mucche la signorina Ruby o la Sara Tommasi: chi sa se ritrovano meglio nelle nostre stalle invece che nella villa di Berlusconi?
Una cosa è certa, anzi molte cose saranno certe, la politica sarà più attenta all’agricoltura, nei campi saranno ripopolati da giovani agricoltori e nel contempo, il prezzo del latte salirà dalle stalle alle stelle!
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