Inchiesta assessori: PRC, avevamo ragione


L’Aquila – Antonio Lattanzi, Segreteria regionale PRC, Fabio Pelini Segretario provinciale PRC, Enrico Perilli Consigliere comunale PRC scrivono: “In riferimento all’emissione di dodici avvisi di garanzia per la realizzazione di un manufatto abusivo volto alla ricollocazione di 12 attività produttive a seguito del terremoto del 6 aprile 2009 e per il quale risultano indagati, oltre a tecnici comunali e costruttori, anche due Assessori Comunali, il Partito della Rifondazione Comunista ritiene di dover esprimere la propria posizione politica: nelle settimane immediatamente successive al sisma, l’allora assessore al Commercio Antonio Lattanzi e il dirigente del Settore Carlo Maggitti elaborarono una proposta di delibera di Giunta Municipale per la rilocalizzazione delle attività commerciali chiuse per inagibilità delle strutture dove operavano prima del sisma.
La proposta di deliberazione conteneva alcuni punti fermi, tesi ad evitare la proliferazione senza regole di manufatti ad uso commerciale che avrebbero stravolto il tessuto urbano della città, e a garantire l’uso di strutture dotate di un titolo urbanistico certo con destinazione commerciale; soprattutto, non era previsto il sistema premiante del “silenzio-assenso”, che ha garantito la giungla urbanistica sotto gli occhi di tutti e che ora la magistratura sta vagliando.
Inopinatamente la Giunta, su proposta del Sindaco, non approvò la deliberazione salvo vararne, a distanza di pochi giorni, una proposta dall’Assessore Marco Fanfani – allora non competente in quanto non titolare della delega al commercio – dove alcuni paletti presenti nella nostra proposta venivano rimossi e le maglie diventavano più larghe.
Sulle singole responsabilità sarà come sempre la magistratura ad esprimere le sue determinazioni, ma politicamente rivendichiamo la giustezza delle nostre proposte, il più delle volte inascoltate, che avrebbero contribuito ad evitare quanto oggi sembra emergere dalle inchieste giudiziarie. Ѐ appena il caso di ricordare che successivamente al fatto ricordato, il dirigente Maggitti fu rimosso ed assegnato ad altro incarico e il nostro assessore, a seguito di questo episodio e di tutta una serie di discutibili scelte politiche nel metodo come nel merito, uscì dalla Giunta e il Partito dalla maggioranza. Il tempo, come a volte accade, è stato galantuomo”.


10 Febbraio 2011

Categoria : Politica
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