Lombardi: “Non mollo, voglio il Partito dell’Aquila, basta chiacchiere”
L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – Era il sindaco dal pugno di ferro, il signor Thatcher locale. Gli aquilani doc ricordano che tutti lo chiamavano Bombardone, ed non era senza ammirazione, anche da parte degli avversari. Mitragliato da subdoli esposti e anonime denunce, si è sempre difeso come un leone, e ne è uscito come era entrato: pulito. Dopo essersi persino incatenato al palazzo di giustizia. Democristiano da giovanissimo, hobby della montagna, buone letture, attenzione per la buona cucina. I giornalisti aquilani che non hanno più vent’anni (neppure lui li ha più…) rimpiangono storiche cene a base di piatti tradizionali, riesumati da gastronomie del tempo della nonna. Buonissime. Lombardi fu un sindaco che nessuno ha dimenticato. Oggi, capelli sale e pepe, la grinta ce l’ha tutta e in politica è tornato alla ribalta, per guidare un partito difficile come il PdL, che non vive momenti rosei neppure qui. De Matteis ha detto ieri che… non ce la fa. Con una città da rimettere in piedi, scegliere di sedersi al volante è già una prova di carattere. InAbruzzo.com ha preparato qualche “stuzzichino” per Enzo Lombardi. Ecco la chiacchierata.
1) Lombardi, una figura diciamo forte (come è nel suo curriculum politico…) nel PdL aquilano. Arriva una riunione con tutti i big del partito, giovedì. Un partito fino ad oggi un po’ defilato qui nel capoluogo… Si cambia registro?
—Certo che si cambia registro! Mi auguro che avvenga con la piena consapevolezza di tutti sull’immane problema dell’Aquila e del territorio colpito dal sisma. Io, per quanto mi concerne, non mollo neanche un po’ per ottenere questo importante e stabile risultato di interesse e partecipazione politica.
2) Lei parla di “partito dell’Aquila” . E insiste sulla ricostruzione come punto centrale.
—Il bel sogno sarebbe quello che ho propugnato: IL PARTITO DELL’AQUILA partecipato da tutte le formazioni politiche per affrontare autorevolmente il problema, che è di tutti nessuno escluso, della più rapida ed efficacie ricostruzione materiale ed immateriale. Ovviamente, occorre far salva la natura e le caratteristiche sia personali che di schieramento politico.
3) … ma la ricostruzione noi finora non l’abbiamo proprio vista, fatta, eccezione per i regali dei tanti amici italiani e della Caritas. Perchè, pur essendoci i soldi, come pare, non si parte? Mancano idee, persone, autentici progetti, iniziative, o volontà politica?
—Due o tre questioni le illustro questa mattina, mercoledì, nella conferenza stampa a Villa Gioia. (Ndr: parliamo alle 7 di mercoledì). Manca di tutto e, in specie, la presa di coscienza anche politica che, ritardando ancora gli interventi concreti per dare spazio e visibilità alle chiacchiere ed alla propaganda, potremmo rischiare l’abbandono completo della Città e, in special modo, del suo Centro Storico.
4) Il PdL sembra in difficoltà alla Regione, mentre al comune dell’Aquila sembra in difficoltà la maggioranza di centrosinistra. Ammesso che ce ne sia ancora una al Comune…
—Al Comune, così come nella Regione, devono essere assolutamente rimosse tutte le cause che ostacolano la ripresa economica e la crescita. Spesso, purtroppo, tali cause hanno una evidente matrice politica ed elettoralistica e si basano su interessi non certamente edificanti. Specialmente per L’Aquila tutto questo è semplicemtente delittuoso.
5) Lei fu un senatore grintoso e un sindaco decisionista. Sarà personaggio forte anche nel partito PdL?
—Una certa conoscenza di uomini e cose ed una certa cultura di rispetto verso le Istituzioni mi spingono, checchè se ne pensi, a dire e fare la mia parte senza dovermi preoccupare troppo del mio personale avvenire. Non si può mollare in queste condizioni e non mollerò.
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