La memoria del 9 febbraio 1849
Pescara – L’Associazione Mazziniana Italiana, Sezione “Federico Gallo” di Pescara invia la seguente nota: “Nel 162° anniversario della proclamazione della Repubblica Romana i mazziniani ricordano alla cittadinanza, e in particolare ai più giovani, quella straordinaria esperienza.
Uomini e donne, giovani provenienti da ogni parte d’Italia diedero la vita in difesa dei valori di libertà, giustizia, uguaglianza: Valori che trovarono allora una prima formulazione nella Costituzione della Repubblica Romana e che hanno ricevuto una definitiva consacrazione nella Costituzione dell’Italia repubblicana.
La Repubblica Romana fu retta da uomini che avevano la consapevolezza della propria responsabilità verso i cittadini e verso gli interessi generali del Paese, con un programma di governo esempio di un costume di rigorosa gestione della cosa pubblica e scrupolosamente rispettoso delle istituzioni.
Furono aboliti la pena di morte, la tortura, la censura e i dazi doganali. Fu concesso il suffragio universale, furono confiscate le terre dei nobili e delle corporazioni religiose e distribuite in enfiteusi libera e perpetua ai contadini. Furono assegnate le stanze vuote del Santo Uffizio ai senzatetto, fu incoraggiata l’istruzione popolare ed abolita la giurisdizione dei vescovi sulle università e sulle altre scuole; fu sancita la tolleranza religiosa, fu redatta una Costituzione d’impronta fortemente progressista che disegnava una forma democratica di governo parlamentare basata sul suffragio universale e sui principi di libertà, fraternità e uguaglianza, impegnandosi a realizzare “il miglioramento delle condizioni materiali e morali dei cittadini.”
Ci sono voluti cento anni, due guerre mondiali intervallate dalla triste avventura del ventennio fascista, perché il popolo italiano potesse riappropriarsi di quei valori e principi consacrandoli nella Costituzione repubblicana del 1947.
Oggi, quando molte minacce si annidano nel cuore della nostra Repubblica, il privilegio domina prepotente, le classi più deboli sono soggette all’abuso dei forti, gli imputati pretendono di diventare giudici dei giudici, … i mazziniani RIVENDICANO la memoria di quell’esperimento di governo democratico, unico nell’Europa dell’ottocento e CHIEDONO che il giorno 9 febbraio, giorno della proclamazione della Repubblica Romana, sia elevato al rango di celebrazione nazionale per ricordare il debito che la nostra Repubblica deve a quella di Giuseppe Mazzini e a tutte quelle donne e a quegli uomini, grandi e meno grandi, che hanno sacrificato se stessi perché noi potessimo vivere con la dignità di un popolo libero!”
Non c'è ancora nessun commento.