Le nuove strutture bruciano come paglia, pensiamo alla sicurezza e agli idranti
L’Aquila – L’incendio di ieri a S.Pio ha incenerito una struttura donata dai lombardi, ha messo a rischio decine di persone nei vicini MAP, e che ci sono stati gravi problemi perchè mancava l’acqua dalle prese antincendio. E che il danno è ingentissimo. C’è un’inchiesta per incendio colposo, e vedremo chi dovrà rispondere di quanto è accaduto. E’ anche strano che un corto circuito si verifichi in impianti elettrici nuovi e collaudati per un certo carico, che sarebbero invece stati sottoposti a carichi eccessivi. In tale ipotesi, i dispositivi salvavita scattano. E’ stato così?
Tutto da vedere, comunque, e vedremo. Ma c’è quanto basta per una serie di considerazioni. Ora sappiamo che molte delle strutture antisismiche (oltre a presentare problemi, malfunzionamenti e guasti a ripetizione anche negli impianti a gas) bruciano come paglia e possono bruciare con effetto domino una accanto all’altra. Nessun allarmismo, ma forse è necessario verificare che i dispositivi di sicurezza funzionino tutti, che gli impianti siano efficienti, e che esistano delle prese d’acqua possibilmente alimentate. Come è necessario verificare e provare le prese esistenti, dove esistono. I comuni hanno eseguito gli allacci? Ci sono prese sufficienti ovunque? Neivari villaggi di MAP e di palazzine, nelle strutture donate per la collettività , è tutto a posto?
Ieri a S.Pio è emerso che non è esattamente così.
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