Cospa: “Produttori ignorati, chi nei palazzi favorisce la grande distribuzione?”
L’Aquila – Resta irrisolto il problema, che dura da settimane, riguardante i prodotti locali non utilizzati per i terremotati, e la grande distribuzione che in troppi sembrano voler favorire in modo almeno sospetto. Presso il DICOMAC, promosso dal Cospa di Dino Rossi e concordato con il Prefetto Gabrielli, incontro nel quale erano presenti anche i capi-COM. “Si è raggiunto – dice una nota – l’impegno reciproco di promuovere nuovamente l’acquisto di prodotti locali del comprensorio terremotato, al fine di far osservare l’ultima ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri”.
Per i prodotti lattiero caseari, il prezziario della Centrale del latte di L’Aquila (Consorzio Produttori Latte) è perfettamente in linea con la grande distribuzione e che il costo delle mozzarelle è addirittura inferiore di euro 0,20 rispetto al prezzo pagato fino ad oggi. Per quanto concerne il settore produttori di carne l’ARA (associazione regionale allevatori) “è in grado di garantire il conferimento del prodotto porzionato e confezionato pronto da mettere sotto i denti”. Come è emerso nella riunione “esso verrebbe a costare non più di euro 9,50 al kg, bistecche e fettine comprese, ma certamente di una carne di prima scelta. Se poi si volesse risparmiare, sempre sulla pelle dei consumatori, ci sono sempre a disposizione le vacche di fine carriera, (con le quali si ricavano gli ormai famosi hamburger) o gli animali di provenienza estera. Noi del Cospa, pensiamo che a scegliere dovrebbero essere i terremotati e non i dirigenti del Comune, o certi politici che sono impegnati sulla costa a cenare con caviale e champagne”.
Non si capisce (o si intuisce troppo bene) -dice il Cospa – “perché alcuni assessori del comune dell’Aquila, Fanfani e Moroni, tanto per non fare i nomi ma solo i cognomi, continuino a insistere sui prodotti della grande distribuzione, tanto che anche Gallucci è diventato un “produttore locale”, e non il proprietario di catene di supermercati. Ci chiediamo cosa abbiano di “locale” la Coop e Leclerc, forse qualche parente o amico aquilano? Magari in politica? E come mai insistono a voler fare gare con almeno tre ditte invitate se tanto per fare un esempio, di produttore di latte locale esiste solo la Centrale del Latte? con chi dovrebbe fare una gara al ribasso? Con sé stessa, o con i suoi soci?”. L’ordinanza ministeriale non può continuare ad essere disattesa a discapito dell’economia locale, se ciò continuerà “si chiederà Prefetto di commissariare il comune per espressa incapacità ad attuare quanto stabilito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e per i gravi danni causati a tutta l’economia locale. In ultima, ma non troppo lontana ipotesi, qualche trattore potrebbe rimuovere gli ostacoli, anche negli altri comuni del “cratere”. (nella foto: Grande distribuzione, legami con i politici?)
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