L’ANAS dei miracoli, aperta nuova sede: solo pochi mesi di lavori per 13,5 mln di €


L’Aquila – (G.Col.) – IL MINISTRO NON GRADISCE ALLUSIONI ALLA RAPIDITA’ DEI LAVORI – LA CENTESIMA CANNELLA DELL’AQUILA, DICE LETTA – L’ANAS dei miracoli, l’azienda celebre per i suoi tempi smisurati, per i suoi ritardi non certo trasparenti durati spesso anche degli anni, è oggi un’altra cosa. Non a parole, ma con i fatti. Oggi è stata inaugurata dal Ministro Matteoli e dal sottosegretario Letta la nuova sede del compartimento abruzzese, costruita – pensate – in sette mesi. Spesa, 13,5 milioni. Un lampo, incredibile ma vero, quanto eccezionale, in una città che aspetta da 23 mesi che si cominci a pensare la ricostruzione: non a farla, ma solo a pensarla. Ed è stato lo Stato a dare la lezione. La prima sede di un ufficio pubblico, l’ANAS, risorta, e che bellezza di edificio. la cantesima cannella dell’Aquila, l’ha definita Letta, alludendo alle 99 cannelle simbolo… idrico della città. Tutto vetri, acciaio, cemento, criteri antisismici, autonomia energetica, estetica e funzionalità. L’ANAS sorge accanto alla sede del TAR, periferia (ma non tanto, ormai) prossima alla zona di Pile. 7.000 metri quadrati l’area.
Presente, con orgoglio, anche il presidente ANAS, Pietro Ciucci. Che porta buone notizie: ci sono altri investimenti nell’Aquilano, per centinaia di milioni di euro. E anche per altre opere stradali in Abruzzo. Oltre che per la ferrovia Pescara-Roma, tra i programmi del Governo. Così si fa, presidente, mentre gli altri si sfiatano a sparare parole a milioni.
Matteoli non gradisce le allusioni della stampa alla straordinaria rapidità nel costruire, del tutto anomala. Dice che non si giudica così, che bisogna apprezzare le cose fatte bene. “La rapidità non è eccezione – tenta di convincere – è che l’ANAS non aveva ostacoli… Non facciamo allusioni alle cose che non vanno, come termine di paragone… Non accetto questo modo di pensarla…”. Certo ministro. Ma ciò non toglie che il caso ANAS sia unico e senza precedenti, in una città che ha solo incompiute, prima e dopo il sisma: Pensiamo al polifunzionale donato da Canada, inaugurato a ottobre, mai aperto. Ma il ministro non ha tempo per ascoltare.
Vorremmo aggiungere anche che la superstrada per Amatrice è attesa da quasi vent’anni. Ma non è giornata.
Gianni Letta vola alto e ammonisce: “La ricostruzione dell’Aquila deve avvenire senza alcuna esitazione e senza ritardi”. “C’e’ stata sicuramente qualche lacuna – ha proseguito – qualche lagnanza ma sono state le polemiche che hanno paralizzato il lavoro di ricostruzione. Il tavolo di coordinamento per la ricostruzione, e’ la sede giusta per riprendere questo cammino”. Per Letta, “la nuova sede Anas potrebbe essere il simbolo della ricostruzione”.
“Ci siamo mossi subito dopo il sisma – ha detto Ciucci – La rete stradale è rimasta transitabile da subito. Abbiamo fatto un piano da 200 milioni di euro per il miglioramento della viabilità: il completamento della variante dell’Aquila, un altro lavoro sulla statale 17. Su indirizzo del ministero guidato da Matteoli, l’Ente ha predisposto il “Piano speciale terremoto 2009″, che comprende investimenti per 200 milioni di euro, dei quali 110 per nuove opere e circa 90 per manutenzioni straordinarie.
Impegno per la ss.17 tra San Gregorio e S.Pio (il resto è stato già raddoppiato fino a Navelli). Sono stati inoltre attivati complessivamente 87 interventi per complessivi 92 milioni di euro per manutenzione straordinaria. Ci sono stati e ci saranno lavori per il miglioramento della viabilità nel Comune dell’Aquila, e in particolare le opere di accesso ai nuovi insediamenti del progetto C.a.s.e..
La sede ha forma di anello, a più piani. Il primo e il secondo piano conterranno gli uffici dedicati alle differenti aree: capo compartimento e amministrazione al primo livello, area tecnica di esercizio e nuove costruzione al secondo.Lavori eseguiti da un’associazione temporanea d’imprese tra l’aquilana Edimo, la Maltauro Spa e la Tamagnini impianti Srl.
E la vecchia sede in via Venti Settembre? KO, va demolita. Al suo posto un altro edificio, chi sa cosa ci faranno, e quando. Via Venti Settembre cambia ancora volto, già oggi è un’altra cosa, tra edifici demoliti o crollati, e palazzo di giustizia piallato, diventato (oer ora) la metà di prima in altezza.


04 Febbraio 2011

Categoria : Cronaca
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