Burgo, 140 appesi ad un filo
Chieti – 140 lavoratori, 140 famiglie, tutti appesi ad un filo che può spezzarsi da un momento all’altro. Oggi vertice sulla crisi, e spunta la concretezza di quella che fino a poche settimane fa era solo una tenue ipotesi. Altri operatori al posto della Burgo, che comunque ha deciso di lasciare lo Scalo per altre destinazioni. Decisione irrevocabile, ma forse rinviabile per dare un po’ di respiro a tutti: lavoratori, ma anche sindacati, esperti, amministratori e sindaco Di Primio, che sul problema si è impegnato dal suo insorgere nel poco florido panorama teatino. La CIG in deroga sta per finire: alta dal 4 aprile, quindi ci siamo e bisogna che qualcosa accada prima di quella vicinissima data. Da tempo c’era un’idea, che ora è diventata progetto con le gambe. Innovazione tecnologica, cambio di produzione, perchè 30 operatori sarebbero disposti a subentrare utilizzando lo stabilimento e, soprattutto, garantendo l’occupazione a tutti i 140. Se il progetto va in porto, la Burgo dovrà valutarlo e dare l’assenso, prorogando la data di chiusura. Tutto è possibile, se si vuole.
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