Pensiamo ai giovani, ok le tensostrutture in centro
L’Aquila – NELLA FOTO UNA TENSOSTRUTTURA A SIDNEY IN AUSTRALIA – Pensiamo ai giovani. I risultati dei sondaggi pubblicati in questi giorni parlano chiaro: vogliono tornare in centro, vogliono una città in cui esistere, stare insieme, sentirsi appartenenti ad una comunità , di cui sono stati privati da ormai quasi due anni. Allo sbaraglio nelle periferie, lungo lo squallido viale della Croce Rossa che il comune non ha saputo neppure migliorare un po’ con arredo, un minimo di cura, di pulizia, di accortezza ambientale. Sarebbe stato troppo chiederlo ad un’amministrazione del tutto priva di pulsioni estetiche “prima”, nell’altra vita, figuriamoci oggi. Per i giovani c’era però un centro storico, con le sue piazzette e le sue stradine, lungo le quali impazzavano i locali della movida, e bene o male si era formata una vitalità costruita su ciò che ai giovani occorre.
Dalle proposte e dalle richieste, viene fuori, e il consigliere regionale Giorgio De Matteis (da sempre preoccupato per i giovani dispersi) condivide, l’idea di erigere delle tensostrutture nei luoghi della possibile aggregazione in centro: San Bernardino (dove c’è uno spazio che pare adatto), piazza Palazzo, la stessa piazza Duomo (almeno una sua porzione), oppure la Villa comunale, o anche il parco del Castello. Oppure piazza d’Armi. Aree e spazi pubblici si troveranno senza dubbio. Nelle tensostrutture, insediamenti che i giovani indicano, per la cultura ma soprattutto, è logico supporre, per la socialità e per la movida. Viene sostenuto che i soldi ci sono o si possono reperire. Rimane l’ostacolo più enorme e spinoso: muoversi, spazzare la strada da burocrazia, limiti, permessi, carte e timbri. Il comune deve decidere e autorizzare, peraltro insediamenti non definitivi, ma provvisori quanto possono esserlo cose che, comunque, dovranno protrarsi per anni. Ma c’è da augurarsi che a palazzo Margherita (usiamo il nome simbolicamente, prelevandolo dall’altra vita) stavolta sappiano “smucchiarsi” con decisione, almeno tanto da poter dare il via libera entro qualche settimana: i ragazzi chiedono che le tensostrutture appaiano per l’inizio dell’estate. Riuscirà l’amministrazione almeno a venir fuori agilmente da questa esigenza? Il passato mette i brividi: pensiando al mercato degli ambulanti in piazza d’Armi, oppure solo all’offensiva vicenda del polifunzionale donato dal canada e inaugurato a ottobre 2010, per restare chiuso, c’è da aver paura. Ma nessuna paura può far perdere del tutto la fiducia che almeno per i giovani (anche i politici hanno dei figli…) stavolta si riesca a produrre risultati rapidi, intelligenti, concreti. Tanto più, ripetiamo, che ogni insediamento sarebbe provvisorio: tamponatre le emergenze immediate. Il futuro è in grembo agli dei, o almeno si spera che lo sia.
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