Sanitòpoli, trovata parte del “tesoro”?
Pescara – Si respira aria di ottimismo negli uffici giudiziari di Pescara, dopo che, questa mattina, è trapelata la notizia (o mezza notizia, per ora) del rinvenimento di parte del “tesoro” di sanitòpoli, l’inchiesta che l’anno scorso a luglio ha sbriciolato il governo regionale. Il tesoro sarebbe stato localizzato, almeno in parte, ma non si sa dove, nè si deve sapere per rigorose esigenze istruttorie. “Riteniamo di aver trovato qualcosa” viene ripetuto, nient’altro. Tutto viene fuori dopo un ennesimo interrogatorio del grande accusatore, il manager di Villa Pini e di altre strutture sanitarie private in Abruzzo e Molise, Enzo Maria Angelini. Vi sarebbero riferimenti alla posizione del deputato Sabatino Aracu, che Angelini ha fermamente accusato di avergli chiesto soldi. Documenti sarebbero in possesso della Procura, consegnati anche da persone vicine ad Aracu, o che lo furono in passato. Qualcosa di più concreto, insomma, per i tre magistrati del pool antisanitopoli, guidato dal capo della Procura, Nicola Trifuoggi. Di più concreto rispetto al passato, perchè il tesoro, i soldi pagati da Angelini a politici e alti funzionari, non venivano fuori, a parte i 113.000 euro trovati nell’auto di un manager sanitario. Persona che sicuramente “bazzicava” Angelini. Gli arresti che frantumarono la politica abruzzese, cominciando da quello del presidente della Regione Ottaviano Del Turco, avvennero ai primi di luglio. Da allora la Procura ha utilizzato le proroghe previste per legge nelle indagini istruttorie. Pare che siano state utili. Altro, per ora, non è dato sapere: i cronisti debbono stare al guinzaglio e contentarsi di ciò che può essere divulgato senza nuocere ai magistrati impegnati da un anno, anima e corpo, a costruire un castello accusatorio ora forse più solido. (nella foto: Sabatino Aracu, uno dei politici accusati da Angelini)
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