Commercio, torniamo indietro di anni

L’Aquila – (di Corrado Ruggeri, ex assessore al commercio) – Nove anni fa nella nostra città non c’erano Centri Commerciali e la domenica e festivi i negozi erano rigorosamente chiusi, e se qualcuno osava aprire (Brico alla Stazione per esempio), venivano pesantemente multati e gli Aquilani la domenica andavano a Città S. Angelo, Rieti ecc a fare acquisti.
Quando il Sindaco ritenne opportuno affidarmi la delega al Commercio (30 dicembre 2001) giurai che avrei fatto l’impossibile per redigere e far approvare un nuovo Piano del Commercio. Dopo solo 3 mesi il Piano veniva approvato dal Consiglio Comunale.
Subito dopo presi di petto il problema delle aperture domenicali e festivi; anche questo, in breve tempo, nonostante l’ostruzionismo di alcune rappresentanze di categoria e dell’allora opposizione (oggi maggioranza) che sfociarono finanche ad una raccolta firme per le mie dimissioni, andò in porto e dall’allora con grande soddisfazione dei cittadini i negozi sono rimasti sempre aperti. Oggi, quelle stesse rappresentanze di categoria e quelle stesse forze politiche, rimaste inchiodate a vecchie e superate logiche, hanno “imposto” la chiusura domenicale. E non mi si venga a dire che è colpa di quella pessima Legge Regionale di qualche mese fa, peraltro in questi giorni ritornata nella apposita Commissione Regionale per una completa rivisitazione, che si sono dovute prendere decisioni drastiche per il rispetto delle chiusure festive ed infrasettimanali.
Se così fosse né il TAR Abruzzo con le sezioni dell’Aquila e di Pescara (per i ricorsi di Lanciano) avrebbero data la sospensiva ai ricorrenti. Ma anche dopo la sospensiva l’Assessore al ramo del Comune dell’Aquila insiste sulle sue decisioni: “i negozi devono rispettare la mia ordinanza di chiusura, altrimenti forti multe”.
Non ci resta, come cittadini, che ringraziare ironicamente il Sindaco Cialente e l’Assessore Fanfani se siamo tornati indietro di 9 anni. Neanche il terremoto è riuscito a fargli aprire gli occhi.