“Comune deve pagare, nessuno firma”
L’Aquila – (di Alessandra Rossi, vice presidente Confindustria) – NESSUNO SI ASSUME LA RESPONSABILITA’ – Il Comune dell’Aquila deve liquidare le imprese che hanno eseguito i lavori per la ricostruzione. Poiché tre mesi non sono bastati per preparare quattro carte che diano il via libera al pagamento delle imprese che hanno prestato il proprio lavoro in cambio di un corrispettivo, crediamo di dover denunciare pubblicamente lo stato di inerzia e di silenzioso inadempimento del Comune.
Ecco come vengono normalmente gestite le pratiche nelle stanze dell’Amministrazione Comunale dell’Aquila e delle altre Amministrazioni del c.d. “cratere sismico”. Ne abbiamo registrato l’andamento in relazione alle fatture dei lavori eseguiti sulle ricostruzioni di febbraio – maggio 2010
15 novembre: Durc positivo rilasciato alle imprese dall’Inps;
7 dicembre: il Comune prepara le determine dei Durc datati 31 ottobre;
18 dicembre: il Comune e’ ancora fermo alle determine per i Durc datati 31 ottobre, esattamente come dieci giorni prima;
20 dicembre: il Comune blocca i mandati perché la tesoreria si è fermata in vista del periodo natalizio: troppo lavoro, si è detto. L’arresto sulle determine diventa dichiarato;
7 – 20 gennaio: tutto tace, è ancora tutto fermo;
21 gennaio: riprendono i lavori sulle determine, si torna a lavorare sui Durc dei primi di novembre!
Se poi i Durc scadranno, e bisognerà ricominciare la trafila, allora saremo al paradosso.
Chiediamo ufficialmente che venga garantito il sacrosanto diritto delle imprese ad essere pagate per i servizi forniti, particolarmente in un fase nella quale le crescenti difficoltà di accesso al credito rendono ancora più cogente la puntualità dei pagamenti. Diciamolo chiaramente: non c’è nessuno che si assume la responsabilità di firmare le determine.
Ergo, le determine sono ferme. Il problema va risolto e subito: all’interno del Comune”.
(Ndr) – Forse rivelazioni come questa aiutano a capire in quale spaventoso ginepraio si trovano sindaco e assessori, e anche a capire la serie delle dimissioni che stanno funestando l’amministrazione. E nessuno, proprio nessuno, è in grado di adottare rimnedi. Anche per questo, soprattutto per questo, L’Aquila è nella palude: più annaspa, più affonda.
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