I boati nel Veneto? Non si sfugge, è terremoto “silente”, dovuto a fratture in faglie minori


L’Aquila - A COLLOQUIO CON IL RICERCATORE GIULIANI (Foto: dall’alto verso il basso due esempi di faglie visibili all’esterno in calcare e in altro tipo di terreno, e lo schema di un terremoto) – Come abbiamo riferito in servizi precedenti, i boati nel Veneto, che stanno impressionando la popolazione e preoccupando sindaci e altre autorità, sono uno degli argomenti del giorno e ricordano tanto fenomeni analoghi a Paganica e in altre zone aquilane prima e dopo il grande terremoto del 2009. Ne abbiamo parlato con il ricercatore Giampaolo Giuliani, che con Fiorani ha appena pubblicato un secondo libro sull’aprile 2009.
Giuliani è preparato e documentato sull’argomento. I boati veneti, dunque?
–”Niente di diverso da quelli di due anni fa nell’Aquilano e da quelli che ancora oggi ci vengono segnalati: la gente continua ad avvertirli sia nell’Alta che nella Bassa Valle dell’Aterno”.
Sono di derivazione sismica?
–”Non c’è dubbio. C’è una faglia principale che corre sotto terra dai Balcani alle Alpi e quindi lungo tutto l’Appennino. Lungo questa faglia ce ne sono di minori. In alcune zone le minori si fratturano continuamente, sono in attività. Il terremoto ci sembra silente, e per le persone lo è, non per gli strumenti. Oggi 31 gennaio, ad esempio, ci sono stati nove fenomenici sismici – fino alle 19 – in Valle Aterno, ma nessuno li ha avvertiti”.
Terremotini, quindi, in profondità, che si susseguono continuamente e provocano i boati in particolari situazioni?
–”Attività sismica continua, fratturazioni tra i 3 gli 8 km di profondità, il cui effetto all’esterno nell’atmosfera sono i boati”.
Nel Veneto sta accadendo questo?
–”Sì, e anche da noi. Dal 2008 in avanti l’attività sismica è stata particolarmente ininterrotta. Sicuramente anomala rispetto agli ultimi 12 anni. Ma i bollettini sismici non riportano le scosse sotto il 2 di magnitudine locale, o almeno non sempre, non so in base a quale criterio… Potremmo parlare poco scientificamente di ruttini della terra…”.
C’è da aver paura?
–”Spero di no, almeno qui nell’Aquilano, ma potrebbero attivarsi altre faglie finora in riposo e farsi sentire anche con energia. Nel Veneto non lo so, la situazione va studiata localmente. Ma stia tranquillo, boato significa terremoto, magari “silente” perchè non lo avvertiamo. Ma rumoroso. Non ci sono altre spiegazioni verosimili”.
Stia tranquillo? E’ una parola.


01 Febbraio 2011

Categoria : Le Interviste
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