Anomalia ANAS: ma allora si può costruire in sette mesi spendendo giuste somme
L’Aquila – DEMOLIZIONE PER LA VECCHIA SEDE - (Nelle foto sopra la nuova sede, sotto la vecchia, da demolire) – Un grande (e anche bello) edificio antisismico tirato su e finito in sette mesi, spesa 13,6 milioni di euro, inaugurazione venerdì presenti Letta e Matteoli. Un racconto fantascientifico? No, la nuova sede del compartimento regionale ANAS, nei pressi del TAR. Un’anomalia assoluta nel mondo delle incompiute e dei cantieri che durano vent’anni e finiscono con il costare dieci volte più del preventivato. Con benefici e tornaconti che sono di molti, meno che dei cittadini contribuenti. Intanto per la vecchia sede in via XX Settembre si profila la demolizione: troppi danni al nerboruto palazzo tutto cemento armato, costruito una trentina di anni fa. E finito in briciole. Chi sa quali criteri costruttivi furono adottati…
Succede a L’Aquila, in questo dopoterremoto che disvela anche delle autentiche sorprese. Il malcostume italiano ha abbrutito i cittadini costringendoli a convivere con ritardi e inefficienze, che sono diventati costume degradante della vita sociale e politica. In Abruzzo, poi, e a L’Aquila, di vergognose incompiute dai costi smisurati ne abbiamo a iosa. Anzi, abbiamo solo incompiute. La notizia che l’ANAS (un ente che, almeno in passato, non ha che brillato nel vasto mondo dei ritardi e dei lavori infiniti, ovviamente nel campo delle strade principalmente) ha portato a termine un’opera importante, dal costo rilevante ma – per quel che si sa e si spera – trasparente, è una grande notizia. Bene faranno i vip dello Stato a mettere in luce questa anomalia postsismica, che mette con le spalle al muro il regime sguazzante nei ritardi e negli affari che troppo spesso finiscono nelle procure. L’anomalia ANAS, infatti, dimostra senza equivoci nè dubbi che se si vuole si può: costruire bene un grande edificio da 13,6 milioni di euro in sette mesi è possibile, e deve fungere da esempio per tutti gli altri. La stessa sede ANAS, per ironia della sorte, è circondata da incompiute vergognose: la strada tangenziale di Pile e il suo proseguimento, lavori fermi, non si sa perchè nè fino a quando. Poco distante, il palazzo di giustizia crollato con il terremoto, che rappresentava una titanica incompiuta: doveva essere completato dal 1969 ! L’ultimo intervento, nella parte antistante, aspettava da tre anni. Alcune delle rotatorie in costruzione sulla 17, a Bazzano, hanno dovuto essere sfasciate e rifatte da capo, perchè erano sbagliate ! E facciamo grazia di un elenco di opere ferme o mai cominciate, solo per non annoiare i lettori.
L’ANAS anomalia è un buon segnale. Lascia perplessi la non risposta dell’alto funzionario ANAS intervistato oggi in tv. Il cronista gli ha chiesto: come mai così poco tempo, mentre per altre opere occorrono anni e anni? Il funzionario imbarqazzato ha risposto: “Posso spiegarle com’è andata per la sede ANAS, non per altri casi”.
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