PdL e Giovane Italia sull’asilo occupato
L’Aquila – Scrivono Roberto Santangelo e Alfonso Magliocco del PdL: “Quinto Massimo Cialente ha ordinato: “Nessuno sgombero per l’ex asilo di via Duca degli Abruzzi”. Pur di mantenere il controllo del suo vacillante Impero ha deciso di cedere l’edificio, un tempo adibito alla formazione dei “puer”, a un piccolo manipolo di agitatori e mistificatori di professione, in cambio del sostegno per il prossimo rinnovo del Consiglio dell’Impero, il cui esito appare alquanto incerto.
Il sindaco ancora una volta dimostra non soltanto la propria sufficienza nell’affrontare questioni delicate senza calcolarne le conseguenze, ma anche la non conoscenza delle procedure.
Infatti, da oggi, ogni singolo cittadino o associazione, in nome di un qualsivoglia “bisogno” (abitativo, sociale, etc.) può liberamente occupare spazi pubblici, i cui costi sono a carico della collettività tutta che per ovvi motivi non potrà usufruire di tali spazi. In secondo luogo il sindaco omette che l’ordine di sgombero esiste già in quanto lo stabile è inagibile a causa del sisma e pertanto gli abusivi possono essere allontanati senza nessun nuovo atto, come peraltro avvenuto per “altri cittadini” sorpresi nelle proprie abitazioni inagibili. Due pesi e due misure, dunque, che dimostrano come il comportamento del sindaco sia dettato soltanto dal tentativo di accaparrarsi i consensi e i “favori” degli abusivi. Chiediamo alle autorità competenti di procedere allo sgombero dell’ex asilo in base ad un’ordinanza già esistente e di ripristinare una situazione di legalità che qualche amministratore e “cittadino confuso” a parole predica, ma nei fatti smentisce”
MANETTA – Scrive Alessandro Manetta di Giovane Italia: “Sono molti gli aquilani che avanzano più di una perplessità circa il comportamento che il comune sta adottando in merito all’occupazione dalla sede dell’asilo in via Duca degli Abruzzi. E’ inspiegabile questa estrema tolleranza, ma ancor di più è inconcepibile che la si giustifichi per garantire la “pace sociale”. Quest’ultima dovrebbe essere tutelata solamente dal rispetto delle regole, invece in questo caso, viene estorta da un’azione illecita di alcuni di individui che, al mantenimento della pace sociale proprio non ne sembrano interessati. L’occupazione dello stabile di proprietà comunale è un atto di prepotenza perpetrato ai danni della città, che a questo punto non chiede nessun atto di forza se non il ripristino della legalità. Bene che il Sindaco stia riflettendo su come utilizzare l’edificio di proprietà, soprattutto se si prende in considerazione il fatto che il comune sta pagando cospicui fitti mensili per contratti di locazione; potrebbe quindi valutare la possibilità di destinare la sede dell’asilo per ospitare una parte degli uffici comunali sparsi per la città”.
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