“La forza della memoria”
L’Aquila – La Castelvecchi ha pubblicato, come abbiamo riferito, l’ultima fatica di Giampaolo Giuliani e Alfredo Fiorani, “La forza della memoria – Dalla tragedia del terremoto ai ritardi della ricostruzione”. La necessità di mettere mano ad un secondo libro è scaturita dagli avvenimenti che si sono succeduti dopo il terremoto del 6 aprile 2009.
Questo libro, a differenza dell’altro, è stato scritto in forma più giornalistica e più critica, seguendo un percorso investigativo sulle varie realtà, figure ed organi istituzionali protagonisti a vario titolo dell’intera tragica vicenda. Si è puntata l’attenzione sulle negligenze, omissioni, disattenzioni e superficialità di quanti hanno avuto un ruolo durante e dopo il terremoto. Giuliani e Fiorani hanno curiosato anche nell’ombroso interno delle istituzioni nazionali che hanno dettato comportamenti e sovrinteso allo stato dell’emergenza e alla ricostruzione.
Si sono poste in parallelo due storie singolari: quella di Raffaele Bendandi e di Giuliani; due esempi di come, in questa contraddittoria Italia, vengono trattati coloro che non rientrano nelle accademie, pur disponendo di qualità, competenze e passioni.
Gli Autori non hanno voluto mancare di dare alcuni cenni sulla ricostruzione che a tutt’oggi è ancora oggetto di controversie, polemiche, difficoltà finanziarie. A due anni di distanza, L’Aquila, resta una città lacerata, senz’anima, che stenta a ritrovare se stessa. Altresì, non si potevano tacere le vessazioni che Giuliani ha subite sul fronte scientifico. Ma anche sul versante personale è stato oggetto di un “programma d’osservazione” nella migliore tradizione spionistica, neanche facesse parte di “cupole” “ndrine” o “cricche”. Fortunatamente il 2009 si è concluso felicemente. Giuliani è stato invitato a partecipare all’AGU FALL MEETING di S. Francisco dove ha presentato la sua ricerca sul Radon, in qualità di precursore sismico, al cospetto di un nutrito numero di scienziati. S. Francisco ha segnato una svolta per il ricercatore. Ha potuto confrontarsi con il mondo scientifico ed in particolare con quei ricercatori che hanno individuato nel lavoro della sua equipe punti di convergenza e ragioni di collaborazione.
Si sono poste le basi per la realizzazione di un EARLY WARMING SYSTEM, ovvero un sistema d’allarme che sposta la ricerca sismologica dal probabilismo al determinismo, fondata sullo studio dei precursori sismici principali. Lo scopo è stato di sviluppare un organismo multidisciplinare volto a stabilire il dove il quando e l’intensità di un evento sismico. In sostanza, un sistema d’allarme preventivo che possa scongiurare la perdita di altre vite umane.
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