Ecco i conti e gli iscritti all’Università
L’Aquila – (di Mardin Nazad) – DEL VECCHIO E VOLPE SU OPTIMES E CENTRO ENI – Se le cose andranno nel modo peggiore, ma non impossibile, l’Università dell’Aquila potrebbe rischiare di perdere le facoltà di Ingegneria e Scienze motorie. C’è infatti un contenzioso sull’entità dell’affitto del capannone ex Optimes. Indagini della Corte dei conti? Non abbiamo alcun timore, tutto è in regola. Parole del direttore amministrativo dell’ateneo, Filippo Del Vecchio, foto superiore, che oggi accanto al prorettore Roberto Volpe ha tenuto una conferenza stampa in merito alle polemiche delle ultime ore sul fitto per il capannone. Un gruppo di docenti, che fa capo al prof. Tiberti, storico avversario del rettore di Orio, ha lanciato ieri strali e accuse, alle quali oggi è giunta la risposta, la versione dei vertici universitari.
OCCORREVANO SPAZI – Del Vecchio spiega: “Dopo il terremoto c’era bisogno di spazi. Fu scelto il capannone ex Optimes, per 1,2 milioni di euro di affitto, oltre ai 700.000 per rendere utilizzabile la struttura. L’Agenzia del territorio ha effettuato una stima e ritiene che l’Università dovrebbe pagare di meno, in base ad una valutazione della struttura. Valutazione ribadita in una seconda stima”. Ora, se il ribasso non sarà accettato dai proprietari dello stabile, bisognerà trovare una diversa sistemazione. Non è escluso il rischio di perdere anche le facoltà. ”Ma non ci voglio pensare” aggiunge Del Vecchio.
I CONTRATTI – “I contratti che abbiamo fatto, li abbiamo intrapresi nell’immediata emergenza postterremoto con l’obiettivo, stabilito dal Senato Accademico,di rimanere a l’Aquila con tutte le facoltà; neanche un corso di laurea doveva uscire dal perimetro cittadino- dichiara Filippo Del Vecchio, direttore amministrativo dell’Università dell’Aquila- In quel periodo, l’Agenzia del territorio non poteva assisterci perché era oberata dai lavori degli espropri che stava facendo la protezione civile, quindi noi abbiamo fatto tutto da soli tenendo conto dell’osservatorio immobiliare della stessa agenzia e poi,immediatamente fatti i contratti,ne ho chiesto la valutazione, che è arrivata un anno e mezzo dopo. Non ci vedo nulla di anomalo in tutto questo se non la volontà di voler risponder in maniera decisa all’emergenza per rimanere in questa città.
DIFFICOLTA’ FINANZIARIE – Siamo in difficolta finanziare, un po’ come tutto il resto delle università. Dopo aver ricevuto il 4 gennaio la lettera di assegnazione di finanziamento ordinario, che presenta un taglio di circa 3 milioni e mezzo di euro, ho scritto all’ affittuario che, quando finirà l’accordo di programma che ci assicura i finanziamenti, non saremo più in grado di pagarlo, per cui abbiamo chiesto una riduzione sugli affitti; abbiamo chiesto anche all’Agenzia del territorio se non è il caso di rivedere questa stima considerando anche altri elementi. Se riusciamo a raggiungere una posizione di compromesso bene, se non dovessimo riuscirci o perché l’agenzia non ritiene di poter aumentare la propria stima o perché il proprietario ritiene di non dover abbassare il proprio affitto, faremo una disdetta e troveremo per le facoltà di Ingegneria e Scienze Motorie una sistemazione extracittadina. In tal caso, abbiamo già pensati ad un bando a livello regionale per cercare strutture adeguate ad ospitare 7mila studenti.”
AGENZIA TERRITORIO – “L’agenzia del territorio emette un documento molto articolato dove descrive dettagliatamente le procedura di stima, quindi se non si è d’accordo sulla procedura seguita perché non dirlo? Nel caso dell’ex optimes loro hanno preso a confronto situazioni comparabili, non avendo altri elementi; in questo caso le strutture che sono state portate a comparazione sono degli uffici Inail (1000 m quadrati in zona Pile), uno spazio uffici Impdap (1500 m quadrati) e un altro spazio uffici della Provicia (sempre di 1500 m quadrati). La mia considerazione si appoggiava sul fatto che questi ultimi spazi non sono assolutamente paragonabili con uno spazio destinato all’università. L’ho fatto solo per tutelare l’Ateneo ”
Il prorettore Volpe ha condiviso le scelte, come il Senato accademico. E i presunti ritardi della stima da parte dell’agenzia del territorio? “L’agenzia era oberata di lavoro a causa dell’emergenza. La stima è stata richiesta il 27 luglio 2009 ed è arrivata il 12 gennaio 2010”.
Volpe (nella foto inferiore) ha fornito dati sulle iscrizioni di studenti, ricordando che bisogna pensare ad un “vero miracolo” che ha consentito la sopravvivenza dell’ateneo”. Oggi risultano iscritti circa 21.000 studenti, circa 2.000 di meno rispetto ai tempi migliori. L’Università è riuscita a rimettersi in sesto e a riprendere le lezioni fin dall’ottobre 2009.
CENTRO RICERCHE ENI – Il dr. Del Vecchio spiega anche alcuni retroscena sul centro ricerche ENI: ” Il terreno in questione, di fatto è affittato alla stessa famiglia dal 1957; questo contratto è stato formalizzato soltanto nel ’91 dall’allora Rettore Schippa. In questo contratto c’è una clausola che dice che nel momento in cui l’Università avesse bisogno di questo spazio, l’agricoltore che lo possiede in affitto, dovrà lasciarlo. Dopo che il Senato Accademico ha deciso che il centro sarebbe dovuto nascere li, io ho inviato una lettera a questo agricoltore (settembre-ottobre 2009) per informarlo che avrebbe dovuto lasciare il terreno. Costui ha fatto ricorso al giudice civile per far valere il contratto con valore agrario,quindi a vantaggio del produttore suo; per cui, dando l’azione possessoria ragione al contadino, il giudice ci ha detto di astenerci da qualsiasi azione di disturbo e di aspettare la scadenza naturale del contratto (2020). Nonostante ciò abbiamo ottenuto una variante urbanistica per la costruzione di questo Centro su un terzo del terreno totale. Il problema permane tuttavia, poiché da un lato il contratto con l’affittuario non è immediatamente disdicibile e dall’altro l’Eni ha dichiarato che se non fosse possibile costruire il centro entro 2012, il progetto dovrà essere abbandonato. Dobbiamo necessariamente andare ad una negoziazione con gli attuali possessori. ”
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