Intesa su salvaguardia lavoro
Chieti – Salvaguardia occupazionale e sostenibilita’: questi i punti cardine del protocollo d’intesa siglato questa mattina a Chieti tra Confindustria e le organizzazioni sindacali di Cisl, Uil e Ugl teso a salvaguardare l’ occupazione nel settore idrocarburi in Abruzzo (presenti il Presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera, e i segretari provinciali di Cisl, Leo Malandra, Uil, Antonio Cardo, e Ugl, Leonardo De Gregorio). “Un segnale forte – ha detto Primavera – per contrastare la crisi di un comparto industriale che sta risentendo pesantemente della situazione di stallo degli investimenti creatasi a causa del blocco dell’iter autorizzativo in atto in Abruzzo, per la concessione di nuovi permessi per le attivita’ di ricerca ed estrattive di idrocarburi liquidi e gassosi, che rischia di lasciare a casa centinaia di lavoratori, inducendo le grandi aziende di provenienza nazionale e internazionale a investire in altri siti meno problematici e meno soggetti a vincoli”. In Abruzzo oltre 60 aziende che danno lavoro a circa 6000 addetti svolgono attivita’ nel settore estrattivo e nei servizi collegati. La maggior parte di esse e’ situata in provincia di Chieti. Circa il 70% dei traffici del Porto di Ortona si basa su attivita’ legate al settore e su di esso e’ prevista la realizzazione di ulteriori investimenti pubblici per circa 100 milioni di euro, destinati a rendere piu’ efficienti sia l’infrastruttura che i servizi. Secondo uno studio di Nomisma Energia (2010) in Abruzzo gli investimenti privati, fermi per il blocco autorizzativo, per progetti cantierabili e immediatamente attivabili, ammontano a circa 438 milioni di euro solo per gli impianti a terra, mentre altri 200/250 milioni sono relativi alle operazioni off shore, con una ricaduta sull’indotto stimabile in 324 milioni di euro. “La posta in gioco – sottolinea Paolo Primavera – e’ la perdita di quasi 1 miliardo di euro di investimenti gia’ stanziati che possono generare da subito circa 1.300 nuovi posti di lavoro, oltre alla conservazione dell’occupazione esistente, inevitabilmente destinata alla riduzione o al trasferimento verso mercati piu’ favorevoli per le aziende”.
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