Difetto notifica, salta processo convitto


L’Aquila – LA GIUSTIZIA CHE NON PUO’ ESSERE GIUSTA – Un difetto di notifica, cioè una scartoffia consegnata in modo irregolare oppure addirittura in ritardo, fa saltare un processo: è così che la giustizia italiana non sa e non può essere giusta, polverizzata dalla burocrazia e dai farraginosi meandri dei percorsi obbligatori e lenti. Per una carta, i difensori segnano un punto, e c’è da porsi tante domande su quale percorso possa o non possa compiere una carta. E per colpa di chi.
E’ saltato, comunque, il processo per i tre morti innocenti nei crolli al convitto nazionale dell’Aquila. Rinvio dell’udienza al 29 aprile, sperando che il principale imputato, il direttore Livio Bearzi, nella foto, riceva davverio la notifica. Delusi, amareggiati i parenti dei tre giovani morti nel crollo. “Una decisione brutta per i vivi e per i morti” ha detto la madre di uno di loro, che avrebbe compiuto oggi 18 anni. Ma anche una decisione imposta dalle regole attuali, rigide, polverose, dannose: inventate perchè la giustizia non sia efficace, è il sospetto serpeggiante. In questo modo si vanifica anche il lavoro duro, paziente, difficile, dei magistrati della Procura. Oggi, tra l’altro, avrebbero dovuto testimoniare i ministri Gelmini e Matteoli. Se ne sono stati a casa, tanto tutto è rinviato.


28 Gennaio 2011

Categoria : Cronaca
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