Comune: SED, Battisti, variante, asilo
L’Aquila – Il consiglio comunale ha discusso la mozione, a firma dei consiglieri Angelo Mancini ed Enrico Verini, per la trasformazione del servizio elaborazione dati del Comune (Sed) da società per azioni in azienda speciale, onde ridurre i costi di gestione, anche attraverso la sostituzione del consiglio di amministrazione con un amministratore unico. A tal proposito l’assessore alle Finanze e alle Società per azioni comunali Silvana Giangiuliani ha chiarito che la natura “in house” del Sed non consente tale trasformazione, mentre il consigliere proponente Enrico Verini ha chiesto un ulteriore approfondimento sulla materia attraverso una ricerca giurisprudenziale. L’assemblea ha respinto la proposta di mozione con 17 voti contrari, 10 favorevoli e uno di astensione.
All’esame dell’assemblea anche un ordine del giorno, proposto dal consigliere Vito Colonna sulla “Mancata concessione dell’estradizione a Cesare Battisti”. Il documento, approvato a maggioranza, esprime il formale dissenso dell’assemblea sulla decisone del presidente del Brasile Lula di non concedere l’estradizione “perché lede i principi della cooperazione giudiziaria internazionale”, esprime solidarietà ai familiari delle vittime dei cui omicidi Battisti “è stato ritenuto direttamente o indirettamente responsabile” e invita il presidente del consiglio comunale a inviare il testo sottoposto all’attenzione del consiglio al presidente della Repubblica Napolitano, ai presidenti di Camera e Senato, al Ministro degli Esteri, ai presidenti della Regione Abruzzo e della Provincia dell’Aquila e all’Associazione italiana vittime del terrorismo. Prima dell’esame del documento l’assemblea, su proposta dello stesso Colonna, ha osservato un minuto di silenzio in omaggio ai militari italiani uccisi nelle missioni di pace.
In discussione anche un secondo ordine del giorno, presentato dai consiglieri Enrico Perilli e Giuseppe Bernardi, relativo al “ritiro del progetto Variante Sud, per il lotto Bazzano, Onna, S.Gregorio”. Il documento è stato illustrato in aula dal consigliere Perilli che ha rilevato come l’opera sia “dannosa in termini di impatto ambientale, andando a insistere su un’area che ha già subito pesanti ripercussioni in termini urbanistici e di mobilità a seguito del sisma del 6 aprile 2009, con la realizzazione di quattro quartieri, per giunta i più popolosi, del progetto Case e di strutture direzionali, istituzionali e commerciali”. Perilli ha evidenziato inoltre “come i terreni su cui è prevista la realizzazione del faraonico progetto siano a rischio sismico e di dissesto idrogeologico” e ha sottolineato i costi dell’intervento (circa 34 milioni di euro), ritenendolo pertanto “faraonico ed eccessivamente dispendioso”. Il documento impegna il sindaco e la giunta a “mettere in atto tutte le iniziative necessarie per giungere al ritiro del progetto, esprimendo la propria contrarietà, e a chiedere la presentazione di una proposta progettuale alternativa”. L’assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Lisi è intervenuto per chiarire che l’Anas ha ritirato il progetto per procedere ad un riesame dello stesso, soprattutto alla luce dell’esondazione del fiume Aterno dello scorso 1 dicembre, che ha interessato i terreni su cui dovrebbe insistere l’opera. L’ordine del giorno è stato respinto con 14 voti contrari, 11 favorevoli e 4 di astensione.
A seguito di una proposta di inversione dell’ordine del giorno da parte del consigliere Vito Colonna, approvato dall’assemblea, il consiglio sta ora prendendo in esame due ordini del giorno urgenti, entrambi aventi per oggetto la recente occupazione dell’ex asilo nido comunale di viale Duca degli Abruzzi e inizialmente ascritti dal presidente Benedetti in chiusura della discussione.
Il primo, proposto dal consigliere Luigi D’Eramo, parte dalla premessa che “l’edificio è stato occupato abusivamente e che è stato dichiarato inagibile con classificazione B a seguito del sisma”. In considerazione del fatto, prosegue il documento, che “l’occupazione abusiva di un edificio pubblico è un reato di natura penale aggravato dal non rispetto dell’ordinanza che vieta l’uso di locali inagibili”, anche alla luce “delle dichiarazioni rese sulla stampa dagli stessi occupanti in merito a successive, ulteriori azioni a supporto dell’iniziativa, e delle affermazioni dell’assessore comunale alle Politiche sociali Stefania Pezzopane”, sottolinea che “il sindaco dell’Aquila, così come l’assessore Stefania Pezzopane, sono pubblici ufficiali e se notiziati di un’ipotesi di reato hanno l’obbligo di attivare tutte le procedure previste dalla legge”. Pertanto delibera “di invitare il sindaco dell’Aquila ad attivare tutte le procedure previste dalle leggi in materia per garantire lo sgombero dei locali dell’Asilo sito in Via Duca Degli Abruzzi occupato abusivamente da alcune decine di cittadini; di sollevare da ogni responsabilità di natura penale e civile il Consiglio Comunale, che con il presente ordine del giorno ha adempiuto al proprio dovere notiziando ufficialmente il Sindaco dell’Aquila, e di inviare l’ordine del giorno al Prefetto e al Questore dell’Aquila, al Comandante Provinciale dei Carabinieri, al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, al Procuratore della Repubblica, al Ministro degli Interni per quanto di loro competenza”.
Di segno opposto il secondo ordine del giorno, proposto dai consiglieri Antonello Bernardi e Angelo Mancini, riconosce “il valore simbolico dell’occupazione della struttura comunale, attuata lo scorso sabato 22 gennaio da parte di numerosi giovani, costretti a compiere un’iniziativa che costituisce l’ennesimo segnale significativo fra i tanti già lanciati per sottolineare l’esigenza di luoghi in cui incontrarsi, confrontarsi e svolgere attività culturali, sociali e di studio”. Dichiara di condividere “le ragioni che hanno condotto questi giovani a intraprendere iniziative eclatanti e forzatamente al di fuori delle norme per poter far valere i propri diritti e per portare il problema alla debita attenzione da parte delle istituzioni e dell’opinione pubblica”, anche in considerazione del fatto che “i giovani risultano la categoria sociale più colpita, a seguito del sisma del 6 aprile 2009, dalla carenza di spazi e luoghi di ritrovo, circostanza che pesa negativamente in termini sociali e culturali, determinando una complessiva perdita di identità da parte della comunità dei giovani aquilani, con evidenti rischi di degrado sociale e di abbandono della realtà cittadina da parte delle nuove generazioni, su cui invece si è sempre ritenuto e dichiarato di dover basare la rinascita della Città dell’Aquila”. Il documento impegna pertanto il sindaco e la giunta ad intraprendere ogni iniziativa necessaria, sotto il profilo amministrativo, finanziario e progettuale, per accelerare i tempi di ripristino della struttura summenzionata, al fine di garantirne l’agibilità e la conseguente effettiva e legale fruibilità, onde adibirla formalmente a spazio aperto che l’Amministrazione Comunale possa mettere a disposizione della cittadinanza, quale luogo di aggregazione per i giovani, compiendo così un primo, significativo atto di attenzione nei confronti delle problematiche del mondo giovanile”.
Non c'è ancora nessun commento.