Clientele e polemiche, altro che cultura


L’Aquila – (di Lelio De Santis, IdV) – STERILI DIATRIBE SU POCHI SPICCIOLI – (Nell’immagine, cultura secondo koreaemb.hn) – L’Aquila, che si candida a Capitale europea della cultura nel 2019, ha bisogno di essere all’altezza di questo progetto ambizioso e di volare alto per meritare la candidatura, invece di perdersi in sterili polemiche sull’assegnazione dei contributi – pochi spiccioli – alle Associazioni culturali locali, come sta avvenendo in questi giorni fra l’Assessore comunale, Pezzopane e l’Assessore regionale, Di Dalmazio, spalleggiato dai dirigenti aquilani del P.d.L.
Gli Enti Locali e la Regione non hanno finora speso una parola, né ipotizzato un percorso concreto per dare seguito ad una felice intuizione, che potrebbe rilanciare la vocazione di Polo culturale internazionale della città di L’Aquila, ma anche contribuire alla ripresa economica del territorio, valorizzando le sue risorse storico-monumentali ed il grande patrimonio dei beni culturali.
Nel frattempo, gli Enti culturali sono in grande sofferenza per mancanza di risorse finanziarie ed in qualche caso, vedi l’Accademia dell’Immagine,apprezzata nel mondo e dimenticata in città, chiudono nel silenzio generale.
E le tantissime Associazioni culturali, che rappresentano la vitalità e la specificità del tessuto culturale aquilano, sono costrette a tirare la giacca all’ Assessore di turno o ad elemosinare un contributo per realizzare un minimo di attività. Un’umiliazione che gli operatori culturali non meritano.
La verità è che la cultura non è considerata una cosa seria e produttiva, utile alla crescita della società, ma solo strumento di clientela politica e di consenso elettorale!
Una classe dirigente che così ragiona non può che limitarsi ad elargire contributi a pioggia, a prescindere dal merito e dalla bontà delle proposte: in questo P.D. e P.d.L fanno a gara.
E’ altrettanto vero che la Regione Abruzzo, al di là dell’evidente maggiore attenzione nei confronti delle Associazioni culturali della Provincia di Teramo, non dimostra la giusta consapevolezza della centralità del settore cultura, che dovrebbe essere rilevante e caratterizzante dell’azione politica, non solo per la città di L’Aquila, ma per l’intera comunità abruzzese.
Ne è la riprova la riduzione o l’azzeramento nel bilancio regionale del finanziamento di specifiche Leggi regionali per la cultura, complici gli stessi Consiglieri regionali eletti a L’Aquila ed in Provincia!
Quanto tempo dovrà passare per vedere una proposta seria e condivisa per rilanciare la Cultura- con la C maiuscola – a L’Aquila e per avere rispetto dalla Regione?


21 Gennaio 2011

Categoria : Cultura
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