A urne chiuse, apriamo il cervello
L’Aquila – Consentiteci, a notte fonda e con una bella Luna, di aprire (o tentare…) il cervello una volta chiuse le urne. Durante la campagna elettorale è più difficile ragionare. A voto dato, i giochi sono fatti e si può provare a capire cosa ci capita intorno. Berlusconi non ha trionfato come imprudentemente preannunciava (parlava di un 45%…), ma sicuramente ha avuto la prova, e con noi tutti noi, che in Italia si cammina, oggi, più a destra che a sinistra. Il PD ha arrancato. Di Pietro e Bossi hanno arrembato l’ammiraglia del potere politico: il primo le ha fatto male, il secondo l’ha messa con le spalle al muro. Il senatùr c’è, e come. Tutti, primo Berlusconi, dovranno fare i conti con lui, e non solo a Nord, vedrete nei prossimi anni. Casini è andato meno male di quanto alcuni sperassero. Il MPA è scivolato facendosi grossi lividi. Le sinistre pagano rissosità , aggressività , inconguenze: se si fossero unite, sarebbe sbarcate in Europa. Pannella, come sempre, paga il conto: tutti gli vogliono bene e lo stimano, ma risultati utili non ne arraffa. In Europa sentiranno, e sentiremo, la sua assenza.
Questo in Italia. In Abruzzo, Berlusconi ha fatto piazza pulita, ha preso tutto meno Giulianova; a L’Aquila per lui voto bulgaro, ma questo voto lo ha espresso solo un aquilano su tre. Non poteva essere diversamente: l’Abruzzo scalcinato e impoverito, e L’Aquila frantumata, hanno bisogno del governo e del potere. E poi Chiodi è simpatico, garbato: la gente ne tiene conto e anche grazie a lui, Silvio tracima.
Su tutto ciò riflettiamo, o almeno ci proviamo, da uomini comuni, da semplici cittadini marginali nel contesto sociale. La gente in Italia comincia a premiare chi governa, non diciamo bene, ma governa. Comincia a dare fiducia ai volti nuovi (per tutti, il sindaco di Pescara e i presidenti delle tre province), come dire che ha voglia di cambiare. Comincia soprattutto a indignarsi per il malaffare, le vicende giudiziarie, le storie di illeciti arricchimenti e di stomachevoli mazzettari. Comincia a farla pagare a chi ne rimane invischiato. La gente fa processi sommari, percepisce ciò che non va, rifiuta avventurieri e manipolatori di poteri e prebende. Il PD, che pure conta facce pulite e anche persone capaci, in Abruzzo ha pagato lo scotto di un passato giudiziario imbarazzante e rumoroso, sbriciolandosi di fronte al Cavaliere e al suo contrario, il ruvido ma schietto Di Pietro. Molti di là , e molti di qua. Al Cavaliere hanno tentato di rovinare la festa con storie francamente deprimenti e irrisorie. A Di Pietro, da sempre, attribuiscono trame e tornaconti che nessuno, però, mai dimostra. Fatto è che costoro poi vincono. Come è un fatto che se Berlusconi avesse avuto una storia con una diciottenne (molto carina, peraltro), in tanti, in cuore loro, muti ma pensosi, dovrebbero rimuginare: beato lui…
La Luna è più alta nel cielo, smettiamola e leggiamo un libro prima di dormire: è andata come è andata, sia fatta la volontà degli elettori. I risultati elettorali si possono discutere, analizzare, spulciare, spidocchiare, smucinare e rivoltare, ma non rifiutare. (G.Col.)
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