Un altro alpino morto, fuoco “amico”?


(di Carlo Di Stanislao) – E di poche ore fa la notizia della morte di un militare italiano in Afganistan e di un ferimento di un altro, entrambi colpiti nell’avamposto Highlander, circa 10 km dalla base principale del contingente militare italiano a Bala Murghab. Il soldato italiano ucciso potrebbe essere stato vittima di ”fuoco amico”: è quanto si apprende da fonti della Difesa, secondo cui la vittima italiana ”forse è stato fatto oggetto di fuoco da personale militare afghano o da una persona che, comunque, indossava una divisa dell’esercito afghano”. Gli spari sarebbero avvenuti all’interno della base”, ha spiegato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, riferendo ai giornalisti le prime notizie sull’accaduto. Il capo dello Stato ha già inviato, in una nota, “i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari del militare caduto nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan, e un affettuoso augurio al militare ferito”. Con quella di oggi, sale a 36 il numero dei militari italiani morti in Afganistan dall’inizio della missione Isaf, nel 2004. Questa la tragica cronologia:
- Il 3 ottobre 2004, il caporal maggiore Giovanni Bruno, 23 anni, del terzo reggimento alpini, è vittima di un incidente stradale mentre si trova a bordo di un mezzo dell’esercito nel territorio di Sorobi, a 70 chilometri da Kabul. Nell’incidente rimangono feriti altri quattro militari.
- l 3 febbraio 2005 l’ufficiale di Marina Bruno Vianini perde la vita nello schianto di un aereo civile sul quale viaggiava, tra Herat e Kabul. Il capitano di fregata aveva 42 anni.
- L’11 ottobre 2005 muore il caporalmaggiore capo Michele Sanfilippo, 34 anni. Sanfilippo, effettivo al Quarto Reggimento Genio Guastatori di Palermo, viene ferito con un colpo alla testa, partito accidentalmente, nella camerata del battaglione Genio a Kabul. Muore poco dopo il ricovero in ospedale.
- Il 5 maggio 2006, in seguito all’esplosione di un ordigno lasciato lungo una strada nei pressi di Kabul, muoiono il tenente veronese Manuel Fiorito, 27 anni, e il maresciallo Luca Polsinelli, 29 anni, entrambi del secondo reggimento alpini. I due soldati si trovavano a bordo di due veicoli blindati “Puma”, a sud-est della capitale afgana, quando sono stati investiti dall’esplosione.
- Il 2 luglio 2006 il tenente colonnello Carlo Liguori, 41 anni è stroncato da un attacco cardiaco ad Herat.
- Il 20 settembre 2006 muore in un incidente stradale, a sud di Kabul, il caporalmaggiore Giuseppe Orlando, 28 anni. Faceva parte della ventiduesima compagnia del secondo reggimento alpini di Cuneo.
- Il 26 settembre 2006 perdono la vita i caporalmaggiori Giorgio Langella, 31 anni, e Vincenzo Cardella, in seguito all’esplosione di un ordigno lasciato lungo una strada nei pressi di Kabul. I due militari appartenevano alla ventuneesima compagnia del secondo reggimento alpini di Cuneo.
- Il 4 ottobre 2007 muore al Policlinico militare del Celio l’agente del Sismi Lorenzo D’Auria. Il militare era stato gravemente ferito il 24 settembre 2007 durante un’operazione delle forze speciali britanniche per cercare di liberarlo. Due giorni prima, D’Auria era stato sequestrato assieme a un altro sottufficiale del servizio di sicurezza militare e a un collaboratore afgano.
- Il 24 novembre 2007 muore in un attentato suicida nei pressi di Kabul il maresciallo capo Daniele Paladini, 35 anni. Altri tre militari rimangono feriti.
- Il 13 febbraio 2008 muore in un attacco il maresciallo Giovanni Pezzulo, 44 anni, del Cimic Group South di Motta di Livenza. L’attentato avviene a una sessantina di chilometri da Kabul, nella valle di Uzeebin, mentre i militari italiani sono impegnati in attività di distribuzione di viveri e vestiario alla popolazione della zona. Rimane ferito il maresciallo Enrico Mercuri.
- Il 21 settembre 2008 muore per un malore a Herat il caporalmaggiore Alessandro Caroppo, 23 anni, dell’ottavo reggimento bersaglieri di Caserta.
- Il 15 gennaio 2009 muore Arnaldo Forcucci, maresciallo dell’Aeronautica, per arresto cardiocircolatorio.
- Il 14 luglio 2009 muore, in un attentato a 50 chilometri da Farah, il caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, 25 anni. Paracadutista dell’ottavo genio guastatori della Folgore; faceva parte di un team specializzato nella bonifica delle strade.
- Il 17 settembre 2009 sei militari muoiono in un attentato suicida a Kabul, rivendicato dai talebani. Le vittime, del 186° reggimento paracadutisti Folgore di stanza a Kabul: sono Antonio Fortunato, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Massimiliano Randino, Roberto Valente e Gian Domenico Pistonami.
- l 15 ottobre 2009 un militare del quarto reggimento alpini paracadutisti muore in un incidente stradale avvenuto sulla strada che unisce Herat a Shindad.
- Il 26 febbraio 2010 viene ucciso Pietro Antonio Colazzo, un funzionario della Aise, l’Agenzia di informazione e sicurezza esterna, nel corso di un attentato suicida compiuto dai talebani a Kabul contro due guesthouse.
- Il 17 maggio, un veicolo blindato salta in aria per l’esplosione di un ordigno nella provincia di Herat. Muoiono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, e il caporal maggiore Luigi Pascazio, 25 anni. Le vittime appartenevano al 32° reggimento Genio della brigata Taurinense.
- Il 23 giugno muore a Shindand, nell’ovest dell’Afghanistan, il caporal maggiore scelto Francesco Saverio Positano. Il militare ha perso l’equilibrio ed è caduto da un mezzo blindato, riportando un forte trauma cranico. Apparteneva al 32° reggimento Genio, della Brigata Alpina Taurinense.
- Il 25 luglio muore, forse suicida, un militare italiano. Si sarebbe sparato un colpo di arma da fuoco all’interno del suo ufficio, a Kabul. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri della polizia militare.
- l 28 luglio perdono la vita a una ventina chilometri da Herat, a seguito dell’esplosione di un ordigno rudimentale (ied), Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis.
- Il 17 settembre muore l’incursore Alessandro Romani, raggiunto da colpi di arma da fuoco in un attentato nella provincia di Farah.
- Il 9 ottobre quattro militari italiani sono rimasti uccisi nell’esplosione di un ordigno al passaggio di un convoglio nel distretto del Gulistan, a circa 200 chilometri a est di Farah.
- Infine, il 31 dicembre 2010, è morto il caporal maggiore thienese Matteo Miotto, di 24 anni.
Anche dopo questa ultima morte, sono in molti a pensare che, come in Iraq, dove oggi un kamikaze si è fatto esplodere in un centro di addestramento reclute causando, pare, 100 morti, in Afganistan le forze Isaf non stanno affatto vincendo. Per poter cambiare le cose va ripensato tutto, la missione va rivista, vanno posti degli obiettivi concreti, ci vuole una “road map” per battere definitivamente i tabelani, vero pericolo per il mondo intero se mai prenderanno il potere in Pakistan. Come scrive Candido News, se non si farà chiarezza sulla natura della missione afghana, se non si fisseranno veri obiettivi militari e politici, se non si combatteranno veramente i talebani, sanzionando i loro veri finanziatori e cercando alleanze con paesi come l’Iran, allora tutte le vittime di questa “sporca guerra” , compresi i nostri ragazzi, saranno morti invano.


18 Gennaio 2011

Categoria : Cronaca
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