Consiglieri PD scrivono al sindaco


Pescara – Lettera aperta al Sindaco di Pescara dei consiglieri PD al Comune: “Egregio signor Sindaco,
la Sua iniziativa, quella di scrivere una lettera al Ministero delle Infrastrutture ed alla Regione Abruzzo, con la quale rappresentare la drammaticità della situazione in cui versano le strutture portuali della Città di Pescara, oramai prossime al collasso totale per insabbiamento, come dimostra l’ordinanza della Capitaneria di Porto che autorizza la navigazione ad un solo natante per volta, avrebbe dovuto rappresentare il punto più alto ed incisivo per una presa di coscienza del dramma che coinvolge gli operatori commerciali dello scalo pescarese e della locale marineria.
Invece, quella nota non fa altro che consacrare agli occhi della Città la Sua totale estraneità alla conoscenza delle problematiche legate attività economiche che ruotano intorno alle strutture portuali cittadine.
Come si può, infatti, sostenere la necessità di dare immediato avvio alle operazioni di dragaggio di appena 2000 metri cubi di materiale, spendendo l’iperbolica cifra di 500.000 euro, quando è noto a tutti che questa operazione avrebbe il solo merito di far guadagnare la sola ditta che svolgerà il dragaggio ma non sarà di alcuna utilità per le condizioni di insabbiamento del porto canale ed avamporto?
Come si può continuare a sostenere che il giorno 24 di questo mese partiranno lavori di dragaggio per complessivi 11.000 metri cubi di sabbie, potendo utilizzare fondi del Ministero di dubbia esistenza e soprattutto senza che al riguardo sia stato presentato ed approvato dalla Regione Abruzzo alcun progetto e quindi nessuna procedura di gara può essere stata svolta?
Come fa Ella a non rendersi conto che il Fiume Pescara trasporta annualmente una massa di circa 80.000 metri cubi di materiale, che la presenza della diga foranea non consente il suo spargimento, e che, quindi, rimuovere questi materiali con un secchiello vuol dire solo fare gli interessi di chi deve dragare e non di chi deve operare con le nostre strutture portuali?
Vede signor Sindaco, quella lettera la Città la aspettava da moltissimo tempo, ma evidentemente Ella era soverchiata da preoccupazioni maggiori per potersi occupare di questa questione, il cui atteso contenuto, comunque, era di ben altro tenore.
Tutti aspettavano che finalmente Ella, preso carta e penna, avesse fatto fischiare le orecchie ai destinatari della missiva chiedendo l’immediata sospensione di questa farsa sul dragaggio per le seguenti ragioni:
all’atto del Suo insediamento – giugno 2009 – Ella ha avuto modo di poter vedere svolgersi i lavori di dragaggio per 800.000 euro che hanno consentito di asportare circa 70.000 metri cubi di materiale e che, nonostante la notevole entità, ad appena due anni consegnano il dramma di questi giorni;
spendere 500.000 euro per rimuovere l’insignificante massa di 2.000 metri cubi di fanghi vuol dire assestare un sonoro ceffone ai pescatori ed agli operatori commerciali per l’inconsistenza delle sabbie rimosse ma soprattutto per l’enorme risorsa economica regalata alle imprese impegnate nel dragaggio;
spendere ulteriori 1.900.000 euro per rimuovere ulteriori appena 9.000/10.000 metri cubi di materiali vuol dire avere assoluto disprezzo per il massacrante lavoro della locale marineria e degli operatori commerciali;
la difficile congiuntura economica globale – vedasi redazione del piccolo bilancio del Comune di Pescara sicuramente a Sua conoscenza – fa ritenere irripetibile l’impiego di ingenti somme economiche per dragare piccolissime quantità di sabbie dalla nostre strutture portuali.
Ed allora signor Sindaco, quella missiva avrebbe dovuto contenere la soluzione al problema e non la pilatesca lavata di mani nel chiedere di dragare 2.000 metri cubi di materiale pensando così di poter tacitare la sua coscienza.
Signor Sindaco, quella missiva avrebbe dovuto indicare al Ministero delle Infrastrutture ed alla Regione Abruzzo la strada da seguire per ridare funzionalità alle strutture portuali di Pescara e cioè quella di rivedere completamente la procedura di smaltimento del materiale dragato.
Signor Sindaco, quella missiva avrebbe dovuto dire “responsabilmente” che “avremmo” potuto sopportare ancora questa drammatica situazione per ulteriori 2/3 mesi a condizione che le scelte da individuarsi avrebbero dato una soluzione radicale e definitiva e non quella vergogna di cui ancora qualcuno continua ad occuparsi con l’ennesimo annuncio.
Signor Sindaco, quella missiva avrebbe dovuto affrontare un dramma in termini consoni al Primo Cittadino di una realtà come quella di Pescara ma, invece, ancora una volta, Ella ha voluto dare contezza dell’insignificante e sprovveduto approccio che la Sua amministrazione ha riservato alle tematiche legate al mare ed al fiume.
Ci rendiamo conto che, a distanza di venti mesi dal suo insediamento e dall’apprendimento dell’azione di governo della Sua compagine politica, attendersi un cambio di rotta potrebbe apparire una illusione ma non possiamo non auguraci che la frequentazione della Città posa portarLe migliori consigli.”
I Consiglieri del PD


18 Gennaio 2011

Categoria : Politica
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati