Abbiamo tre miliardi


Il 17 gennaio il sindaco Cialente ha detto in tv: “Abbiamo tre miliardi”. Alludeva ai soldi pronti per la ricostruzione. Il 17 è stato lo stesso giorno in cui in consiglio comunale si è parlato della mozione che dovrebbe accontentare tutti, in base alla quale zampilla l’idea di rimettere in uso il centro storico, almeno per quanto riguarda l’asse villa-fontana luminosa e il trasversale S,.Bernardino-corso Umberto. Tempi previsti, 12 mesi, un anno da sommare ai quasi due trascorsi in raffiche di parole. Solo parole.
In questo tempo si è sentito di tutto e tutti hanno litigato con tutti, tra partiti e dentro i partiti. Lo Stato ha sborsato il denaro. Ora è tempo di azioni. Ma si chiedono almeno altri 12 mesi.
I cittadini terremotati non hanno più forze sufficienti a prestare fiducia. Le hanno esaurite. Sono sfiancati, defedati, intristiti, incattiviti. Temono di essere più Irpinia, anzi Belice, che Friuli. Quando sentiamo che ad Haiti “è passato un anno e tutto è ancora distrutto”, non possiamo fare a meno di mormorare: qui ne sono passati due, e tutto è ancora da cominciare. Fatte le dovute differenze, ovviamente. Cioè scuole, ospedale, case: l’indispensabile. Per partorire la mozione bipartisan la politica è rimasta in sala travaglio per un tempo sterminato. Poi ha detto: è meglio che lavoriamo tutti insieme. E promette che lo farà. Difficile chiedere alla gente di credere sulla parola. Occorrono fatti, azioni, evidenze. Quando li avremo, ne riparleremo. E quel lunedì 17 gennaio 2011 in comune sarà un giorni storico.



17 Gennaio 2011

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.