Il professor terremoto


Se non ci fosse stata l’eruzione del Vesuvio, chi si sarebbe interessato così tanto, come è accaduto, della città campana di Pompei? Stesso discorso, mutatis mutandis, si dovrà fare forse per L’Aquila. Scavi e raccolta di frammenti provocati dai crolli rivelano che la chiesa di Santa Giusta risale almeno ai primi decenni del 1200. Cioè alla data che ci viene propinata da sempre come quella della fondazione dell’Aquila. Affreschi venuti alla luce a S.Maria Paganica rivelano altre cose. Tutto punta verso una nuova verità storica, che rimanda indietro la nascita della città, verso almeno 100 anni prima di quella ufficiale.
Complimenti agli storici. Non ne hanno azzeccata una, su L’Aquila e forse su chi sa quante altre cose. Uno ha copiato l’altro, uno ha ripetuto ciò che aveva sentito o letto, contando sul fatto che, tanto, non legge nessuno, figuriamoci chi se ne accorge… Hanno forse azzeccato molto di più gli storici dilettanti con i loro libri rivelatori, che stanno uscendo uno dopo l’altro e dicono – appunto – che è tutta da rivedere la data di nascita di questa città, oggi ex città atterrata prima dal terremoto e poi dai politici, che ne hanno fatto una baraccopoli diffusa. Professor Terremoto, una lezione ce l’hai data: ci hai insegnato come comportarci al tuo prossimo appuntamento, e anche un po’ di storia. Quella vera.



14 Ottobre 2010

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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